QUELLO CHE SIAMO STATI, Paola Varotto
Ti sento
come un buco nella pelle
e allora, nella mia valigia
dei ricordi amari
metterò anche te.
Che non sai più essere sole
ma solo notte che devasta.
La tua voce
che ritorna come un eco
mi dipinge addosso i tuoi occhi
e tu, mettimi fra le cose
che non ritornano due volte
e, se giochiamo a perderci
ti lascerò vincere
perché capirsi è diventato impossibile!
Ed è strano sentire la mancanza
di quello che non è mai stato.
E allora penso
alle cose che non ci siamo detti
al tempo che non siamo stati insieme
e tutte le mancanze si sommano
e il risultato è un addio!
Come sempre
vorrei urlare
invece indosso
il mio vestito migliore
e ripenso a tutto quello
che avremmo potuto vivere
e che invece
si è dissolto
nel Universo degli amori impossibili.
Potrei incontrare migliaia
di sorrisi nel mondo
ma mi mancherebbe sempre il tuo
che illuminava a giorno
le mie notti più buie.
Perchè le persone sensibili
lo sai, amano con gli occhi
toccandosi l’anima solo con
uno aguardo un sorriso.
Noi, siamo quel che siamo stati
ed io… ancora tremo
quando sento la tua voce!
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Paola Varotto