Il mondo in genere – la piccola parte di società non corrotta nello specifico – ha bisogno di più coraggio: per confrontarsi c’è necessità di avere l’ardire di mostrare le proprie idee, perché a nascondersi sarebbe brava anche una talpa.

Siamo persone, adulte, almeno questo è l’assunto dal quale nasce ogni speculazione di pensiero. La clandestinità non dovrebbe meritare onorificenze.

Dovremmo tenere presente chi si ricorda di noi, nonostante i problemi e le costellazioni di scuse che adduciamo.
Nessuna persona intelligente accetterebbe di credere all’impossibile, né di avere, sempre e comunque, un alibi all’uopo.

Quando dico il mondo intendo puntualizzare che siamo animali sociali, che il nostro esistere è da percepirsi in relazione al resto della condizione umana.

Abbatterci su noi stessi, senza mai oltrepassare alcuno steccato, è come affogare su due dita d’acqua. L’assurdità. Ma, se si sceglie lo steccato, si deve avere la coerenza necessaria di non oltrepassarlo.

Si è liberi, certo, ma non di calpestare il prossimo, né di dimenticarlo, dopotutto anche la libertà ha il suo prezzo e impone le sue regole: le stesse del vivere civile.

Vediamo di non perdere la testa!




@lementelettriche – di Paola Cingolani