Sfalda il reticolo cristallino
in milioni di frammenti
come il più fragile dei minerali
implode l’inquietudine.
Da aeriforme a solido
infranto in un corpo coriaceo
il palpito si smolecola,
s’annienta al rallentatore.
Riflette proiezioni di luce
irradiate dall’empireo
non sclerotizza, moltiplica,
espande, ammanta d’aura,
questo cardio di cristallo,
troppo frangibile per esistere
troppo evidente da celare
troppo emotivo, troppo vivo.
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