Matteo Bassetti: La speranza è essenziale per la vita ed è una straordinaria medicina

Sono convinto che Il medico debba essere portatore di speranza e la sua umanità sia la prima chiave d’accesso all’umanità del malato o del potenziale malato. 

Qui il fattore personale diventa fattore professionale, non inferiore alla preparazione tecnico- scientifica.

La speranza è quasi una necessità biologica dell’individuo. La gente ne ha un grande bisogno e nessuno ha il diritto di togliergliela, ma ha il dovere di mantenerla viva. 

Il che non significa dare illusioni e sogni, non è un non dire la verità, ma fargli capire che non resterà mai solo nei momenti difficili e che oggi il sistema sanitario è più pronto a gestire l’infezione. 

E, poiché la medicina non è una scienza esatta, ci sarà sempre un margine di ottimismo su cui puntare. Un  medico è completo se unisce tecnica e umanità e sa dare al suo paziente anche questi messaggi.

I malati ascoltano chi li cura o li curerà e traggono fiducia e speranza, oltre che dalle parole, anche dal loro atteggiamento. 

Il malato non vuole atteggiamenti autoritari, distaccati, irritazione, indisponibilità al colloquio, ma calore e comprensione per guardare a un futuro di speranza. 

La buona medicina è fatta anche da tutte queste cose.