Dedicatevi solo a chi merita l’energia che impiegate in ogni cosa, a chi non mortifica le vostre consapevolezze, a chi non è così pusillanime da dirvi che senza di voi potrebbe fare bene comunque, se non meglio.
Salvo poi tornare indietro a cercarvi.

Dedicatevi, anima e corpo, solo a chi non prende a schiaffi la vostra sensibilità, il vostro altruismo, la vostra generosità nel dargli supporto.
Che sia un aiuto pragmatico o morale, non esiste al mondo un essere umano da schiaffeggiare perché tende la mano a un altro. La gente non si usa.

Chi non capisce questo deve restare lontano da coloro che si sanno donare. Deve restare nel suo altrove. E non servono giri di parole: una persona sensibile e pronta a supportarne un’altra, se non è accettata, perde solo tempo, energie e accumula inutilmente grande dispiacere.

Non siamo al mondo solo per soffrire e nessuno ha diritto di dirci frasi tanto taglienti. L’amarezza si paga cara: sia per chi è disposto e disponibile, sia per chi percepisce quella disponibilità come un macigno scagliatogli contro.

E non sentitevi in colpa: non siete voi a concepire male l’esistenza. Sono gli altri che non hanno l’empatia necessaria per comprendere i vostri messaggi positivi e propositivi. Lasciate restino con chi ha poco da comunicare.

La sofferenza umana – trasformata e sublimata in coraggio, in amore per la vita e per le altre creature – è un concetto comprensibile a pochi. Un raro privilegio. Le vicende vissute con sforzo ed impegno quotidiano sono inutili per chi non ha coraggio.

Voi vi aprite al mondo mentre quello stesso mondo si richiude su di sé sbattendovi la porta in faccia. Scappate prima che gente simile possa smontarvi come panna tenuta fuori dal freezer.

Tuttavia una cosa, a cappello, ve la devo proprio raccomandare.
Non lasciate che vi cambino, non fatevi condizionare, non abbattetevi.
Sbagliamo tutti e nessuno ha la perfezione in tasca ma, prima di ferire la gente, almeno che ci si pensi.

Tanti anni fa, chi avrebbe dovuto supportarmi, disse “Coraggio, tanto tu sei forte, vedrai che ti passa subito”. Peccato fosse appena mancato mio padre.

Allontanai quella persona all’istante. Per queste ragioni oggi, dopo molti anni, dico “Sono talmente forte da poter sublimare i miei dispiaceri da sola e da non concederti spazio”.

Il dolore è un macigno, ma con la mente si può sempre volare.



@lementelettriche di Paola Cingolani