Valeria Bianchi Mian: Dovrò dedicare la giusta attenzione alle gemelle

Non è la prima volta che penso a loro ma, se di tutte le nonne e bisnonne, se per ogni ava ho scritto versi, racconti brevi, pensieri (persino ad Adele, prima moglie del mio bisnonno, ho regalato amore, riconoscenza e una poesia) alle gemelle non ho offerto alcuno spazio. Nessuna parola, nemmeno un’immagine.

Le gemelle sono quattro. Due sono emerse dal ventre di Maddalena, la mia bisnonna materna. 

Le altre due non hanno fatto in tempo ad aprire gli occhi: sono nate morte – il primo grande dolore per la mia nonna paterna, Angela.

Maddalena ci sapeva fare con le puerpere. Curandera del paese, lei i figli li tirava fuori dalle donne – quando la faccenda girava per il meglio, altrimenti chissà… 

Era amata, benvoluta, forse anche odiata, ma era la moglie bella e ricca del proprietario della segheria. A Tavernole tutti stimavano la sua famiglia. Le gemelline, due fiori: margherite o roselline mutate troppo presto in crisantemi, cadute a terra, bambole di ceramica, dalle braccia della balia. 

Quante volte ho domandato a mia madre: “Ma l’hanno arrestata, quella? Ma hanno indagato?”. Nessuno saprà mai la risposta, cancellata dalla guerra e dalla fretta che a grandi passi porta il tempo da ieri a oggi.

Le due piccole nate dalla nonna Angela, invece, sarebbero state le prime di una lunga serie di fratelli e sorelle. Atropo ha deciso diversamente: le forbici di una Parca fanno presto a tagliare il filo delle possibilità.

Che i miei genitori condividano queste morti doppie nella loro genealogia mi colpisce abbastanza da pensare a storie che non ho mai il tempo di scrivere. 

Un giorno, forse. 

Per le gemelle.

Luce e Ombra, insieme.

In effetti, una filastrocca l’ho scritta.

OGNI LUCE HA LA SUA OMBRETTA 

Luce ha lunghi capelli biondi, color dell’oro;

quando si addormenta al buio, lei risplende.

Dorme accanto alla finestra senza tende 

con le più belle stelle che la vegliano in coro.

Sogna di essere una principessa

e nello specchio si vede riflessa.

“Ogni principessa è creatura incompleta”

sussurra una voce da dentro lo specchio.

“Sguardo di Luce ha un ombroso altro occhio

ché Ombretta dell’una è gemella segreta.

Sono io Ombretta, la tua forza sapiente

la vera ricchezza da sveglia e dormiente.”.

(da “Favolesvelte”, Golem Edizioni, 2015)