Cronaca, Slot machine il proibizionismo non  serve, Gregorio Asero

Non credo che, eliminando le slot machine dai locali pubblici, si elimini la dipendenza dal gioco d’azzardo. Io penso che, vietandole, vada a finire come quando si chiusero le case di tolleranza: la prostituzione, invece che essere gestita, bene o male dallo Stato, passò nelle mani dei magnacci. 

Così, eliminando il gioco d’azzardo gestito dallo Stato, (anche male se vogliamo dirla tutta, ma comunque alla luce del sole) si corre il rischio di consegnare milioni di disperati, alle bische clandestine. 

Come pure che dire del divieto di vendere le droghe leggere da parte dello Stato? Non si elimina la “tossicodipendenza” da spinello con il proibizionismo. Il consumatore non fa altro che rivolgersi alle organizzazioni delinquenziali per fare i suoi acquisti, con le conseguenze che possiamo ben immaginare. 

Se poi vogliamo essere “giusti”, io dico che anche i superalcolici e il tabacco normale, sono delle droghe che creano dipendenza, eppure nessuno o pochi “salutisti” pensano di chiudere i tabaccai e i locali che vendono liquori. 

Io dico che se si vuole eliminare il problema di TUTTE le dipendenze negative, che rendono schiave le persone, si debba intervenire nella cultura e nella corretta educazione delle nuove generazioni. 

Le vecchie generazioni, ormai, secondo me, sono perse per sempre. Bisogna formare ed educare una nuova generazione di persone al senso del dovere del rispetto civico e reciproco e alla corretta informazione di ciò che è bene e ciò che è male all’essere umano. 

Il proibizionismo non  serve  ad educare un popolo, piuttosto  aumenta il desiderio del prodotto proibito. A mio modo di vedere si deve intervenire solo con una corretta informazione ed educazione.

Asero Gregorio.

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