IL DISAGIO E LA SOFFERENZA DEI MINORI NEL MONDO.
Un quadro desolante che turba la coscienza.
(di Eduardo Terrana)

Foto: Pixabay

L’accoglienza, l’amore, la stima, il rispetto, non sempre costituiscono una nota distintiva, nel caso, in particolare, dei bambini, la cui realtà di disagio e di sofferenza nel mondo evidenzia connotazioni che non possono non turbare la coscienza e far riflettere.
La condizione dei bambini è ancora drammatica in Molti Paesi e si presenta difficile anche in Italia e nel Resto dell’Europa. Esistono violazioni antiche, storiche dei diritti dei minori, come la povertà, la fame, la mancanza di cure e di assistenza adeguate, ma anche violazioni più recenti legate alla evoluzione dei fatti e delle relazioni degli uomini, come lo sfruttamento minorile nel lavoro, l’impiego di minori in operazioni belliche, lo sfruttamento sessuale e pornografico.
E ciò nonostante che “La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia” sia stata sottoscritta da tutti i governi del mondo, tranne gli Stati Uniti, che l’hanno sottoscritta ma non ratificata. Rileviamo in breve sintesi il quadro della situazione.
Sono 17 milioni i bambini che ogni anno muoiono per fame, per mancanza di acqua pura e di impianti igienici che influiscono sullo stato di salute e di nutrizione della gestante e sulle condizioni igieniche e sanitarie in cui avviene il parto.
Oltre 800 milioni di bambini soffrono problemi connessi alla nutrizione e alla salute. Vivono in paesi con un reddito annuo di poco meno di 100 dollari; 2,2 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni muoiono ogni anno di dissenteria; la sottoalimentazione colpisce ogni anno 100 milioni di neonati. In Italia i bambini al di sotto dei 14 anni che si trovano sotto la linea definita di povertà sono circa 12 milioni.
Premesso che dietro ogni bambino sfruttato c’è sempre qualcuno che abusa di lui e che trae vantaggio dal suo lavoro, si stima che sono: oltre 73 milioni i bambini che il lavoro in età precoce distoglie dalla soddisfazione di bisogni fondamentali e dalla prevenzione da esperienze che possono comprometterne una crescita armoniosa. Un fenomeno questo che provoca problemi per la salute del bambino, lo distoglie dall’attività scolastica e lo espone ad esperienze dannose sul piano psicologico e morale. Esistono poi forme particolarmente severe di sfruttamento minorile, che consistono essenzialmente nella riduzione in schiavitù di bambini e di adolescenti, innescata spesso dai debiti contratti dai genitori. Gravissimo poi è lo sfruttamento dei minori a scopo commercio di organi, oppure a scopo sessuale (turismo sessuale); nonché l’uso di minori per la produzione di materiale pornografico, che sta assumendo sempre più vaste dimensioni anche grazie all’apertura di siti telematici su internet appositamente dedicati a pedofili ; ed ancora lo stupro di minori, anche in ambito domestico ad opera di un parente, di un amico; e la prostituzione minorile, particolarmente nelle grandi città.
Il problema di bambini handicappati appare in tutta la sua gravità ove si pensi che nel mondo un bambino su dieci nasce o acquisisce un handicap fisico, sensoriale o psichico.
Dati ugualmente preoccupanti sono quelli relativi al rapporto bambini-droga; molti i bambini figli di madri tossicodipendenti che nascono prematuri e sottopeso; non meno inquietante, d’altra parte, nei paesi sviluppati è l’abuso di psicofarmaci per bambini irrequieti o iperattivi.
Un’altra realtà dura ed angosciosa è anche quella dei bambini rifugiati: esposti alle vicende spesso tragiche connesse alla fuga dai loro paesi; costretti a vivere in condizioni per lo più precarie in campi di accoglienza; minacciati nella loro crescita psicologica per lo sradicamento dal loro ambiente sociale e per la vita in condizioni di forti privazioni, materiali ed immateriali, in cui gli stessi genitori, non possono rappresentare modelli sicuri.
Altra situazione di rilievo è quella dei figli dei lavoratori migranti, che costituiscono oggi uno dei gruppi maggiormente a rischio.
I dati, inoltre, relativi al fenomeno dei Bambini Soldato sono disarmanti: sono 20 milioni le vittime negli ultimi 10 anni di tutte le guerre; 4 milioni i mutilatini; 10 milioni i traumatizzati psicologici; diversi milioni gli orfani o i baby profughi separati dai genitori. Si contano 38 paesi che hanno bambini in armi, in età che varia dai 7 ai 17 anni.
Altro aspetto inquietante è quello dei Bambini nelle Zone Rurali in varie parti del mondo. Si stima in 700 milioni i bambini sparsi per il mondo in fredde montagne, nei caldi deserti ed in molte aree agricole arretrate. I bambini di queste aree hanno in comune problemi di salute, di nutrizione, di mancanza di opportunità scolastiche, di precoce impiego nel lavoro nei campi, di isolamento dal resto del mondo.
Aree di sottosviluppo poi esistono nel mondo industrializzato rappresentato dalle periferie urbane degradate in cui la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali dei bambini si presenta in forma ancora più acuta, perché è evidente e stridente il contrasto con le condizioni di vita delle classi più abbienti.
Nell’area della Unione Europea si contano circa 10 milioni di poveri in tale situazione e di questi oltre 4 milioni sono bambini.
Queste famiglie hanno in comune: carenze di reddito, alloggi inadeguati, assenza di almeno un genitore, alta mortalità infantile, stato di malnutrizione, che influisce anche sull’aspetto fisico dei bambini, condiziona la loro integrazione sociale , provoca ritardo nello sviluppo mentale e difficoltà di adattamento alla scuola.
Le cronache poi riferiscono spesso di incredibili ed atroci violenze subite dai bambini. Trattasi di episodi che rivelano un aspetto, il più esasperato e drammatico, di una realtà basata su un insano rapporto tra adulti e bambini, che li vede vittime delle insoddisfazioni e dei conflitti dei genitori e, più in generale, di un costume sociale che, per un turpe risvolto della ideologia consumista, tende a considerarli prodotti, oggetti di proprietà, per cui il bambino può venire sballottolato da un genitore all’altro, da una scuola all’altra, dai genitori in lite che si avviano al divorzio. E’ il bambino oggetto! che se alla nascita riesce male e disturba di notte il sonno del genitore può anche essere picchiato, tanto lui non protesta, non sciopera, non si ribella e come potrebbe? E la casistica, purtroppo,non si esaurisce qui! Se ci soffermiamo infatti a riflettere sui tanti aspetti del disagio e della sofferenza minorile ci accorgiamo che la situazione nella quale tanti bambini sono privati della dignità, dei diritti umani, come anche dei mezzi basilari di sopravvivenza , è collegata ad una visione della vita chiusa in se stessa, che impedisce, l’amore, il rispetto, la generosità e la solidarietà.
Non suscitano infatti minore disagio o sofferenza le particolari condizioni: del bambino ospedalizzato; del bambino senza famiglia che passa da istituito in istituto; del bambino oggetto di generale discriminazione per motivi legati alla sua condizione economica e sociale; del bambino leso da una incontrollata gestione dei mezzi di comunicazione di massa; del bambino strumentalizzato o comunque non interpellato nelle cause di separazione, divorzio, decadenza della patria potestà.
Insomma rappresentiamo l’amara condizione di un bambino al quale sembra essere negato una sua identità e dignità, usato dalla società dei consumi , a secondo del caso, con le determinazioni più varie: bambino maltrattato, bambino discarica, bambino violentato, bambino televisivo ( dipendente ed alienato ), bambino oggetto .
La ricorrenza della Giornata Universale del Bambino, che celebra ogni anno nel mese di novembre l’anniversario della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20-11-1989, è un’occasione per ricordare a tutti a tutti gli Stati il loro impegno e dovere a prestare una prioritaria attenzione alla condizione minorile ed in particolare alle situazioni di disagio e di sofferenza dei minori, nello spirito di quanto afferma la Convenzione che all’art. 1 sancisce che “ il bambino deve essere protetto al di fuori di tutte le considerazioni di razza, nazionalità e fede” sempre!

Eduardo Terrana
Saggista e conferenziere internazionale su diritti umani e pace
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