Da quando è esplosa la pandemia di COVID-19 si è molto dibattuto sull’origine del virus e da quel momento la lente d’ingrandimento di tutto il Pianeta si è focalizzata sul commercio di fauna selvatica, in particolare in Cina e nel Sud Est asiatico.Per questo motivo un team coordinato da Vincent Nijman dell’Università di Oxford, che da decenni studia il fenomeno del Wildlife Illegal Trade, ha cercato di comprendere se e come la pandemia abbia avuto ripercussioni sul commercio di fauna selvatica.Infatti, le notizie battute dalle agenzie internazionali ci dicono della messa in atto di restrizioni parziali nei mercati rionali in Asia ma andando in profondità si scopre che il traffico illegale esiste ed è quanto mai florido, terzo per importanza subito dietro a quelli di armi e droga.

Sorgente: Il traffico illegale asiatico di fauna selvatica continua on-line