4 mln di lavoratori sconosciuti al fisco. Federcontribuenti: 80 mld l’anno di sommerso, e il 52% percepisce il RDC

Ben 4 milioni di lavoratori sconosciuti al fisco. Federcontribuenti: ” 80 miliardi all’anno di sommerso, 5 punti di PIL e in più il 52% di loro percepisce il RDC (2.526.679 cittadini italiani)”. I controlli risultano scarsi e la perdita per l’intera collettività e soprattutto per i pensionati, i dipendenti e gli autonomi che lottano per pagare INPS e INAIL e l’IVA si traduce in più tasse da pagare per coprire il nero che nessuno è capace di contrastare. E mentre l’Erario perde altri 3,6 milioni di contribuenti i magazzini virtuali delle multinazionali si sono svuotati segno che il consumismo è in accelerazione. Al tutto si aggiunge che, gli stipendi degli italiani che lavorano con la schiena piegata, sono tra i più bassi d’Europa, ”in questi giorni 9,7 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del contratto ma, sarà difficile ottenere dai ”capi” più di 1.280 euro mensili specie con la scusa della crisi da pandemia e la minaccia dei ridimensionamenti: chi comanderà ai tavoli della contrattazione? I metalmeccanici sono fermi agli scatti del 1970.

Basta andare a guardare il numero delle domande per il bonus baby sitter, appena 200 mila, per toccare con mano la realtà del sommerso e basta provare ad acquistare un capo firmato online per capire che la proporzione tra finti poveri e spesa welfare ci rimanda la fotografia di un Paese falsato. Le entrate contributive, peraltro superiori al gettito IRPEF, hanno interessato circa 5,3

milioni di imprese iscritte e 22,6 milioni di lavoratori assicurati nel periodo pre covid, lo Stato ha trasferito all’INPS oltre 110 miliardi per il solo RdC.

Non c’è da festeggiare per lo spostamento di bilancio.

”Proprio gli oltre 100 miliardi utilizzati per il RDC sono l’indebitamento netto dello Stato, la differenza tra entrate e uscite incluso il pagamento degli interessi. Da un lato abbiamo un drastico calo in termini di occupazione, quindi di numero di contribuenti e dall’altro lato la necessità di mettere a deficit gli ammortizzatori sociali per tutti coloro che continuano a prendere soldi non dovuti (cig fantasma, ristoro per imprese che non ne avevano bisogno, finti disoccupati). L’indebitamento netto dello Stato peserà ancora una volta sulla pelle di pensionati, delle buste paghe e delle P.Iva paganti: 139,7 miliardi che portano il famoso rapporto deficit/PIL, invece che al 3% all’11,9% nel 2020”. 

Cosa ci dice l’Ufficio di Bilancio del Senato?

Come il Governo ha deciso di utilizzare tutti i fondi NGEU messi a disposizione per l’Italia, 209,7 miliardi; 121,2 miliardi di fondi per nuove misure (da finanziare con l’intero ammontare delle sovvenzioni, per 82,1 miliardi, e da prestiti “aggiuntivi” per 39,1 miliardi) e di utilizzare la rimanente parte di 88,5 miliardi per misure già presenti nella legislazione vigente, da finanziare con prestiti “sostitutivi”. Pertanto per gran parte dei fondi europei il DDL di bilancio non riporta informazioni sufficienti per individuare la dimensione e il profilo temporale di utilizzo delle sovvenzioni a fondo perduto della UE nel triennio 2021-23. Non risulta quindi verificabile né quanto sia espansiva la componente della manovra complessiva ascrivibile a questi fondi né, di conseguenza, quale sia l’entità della retroazione fiscale associata a tale espansione.

Nell’ambito degli interventi a favore delle famiglie spicca l’istituzione di un apposito Fondo diretto a finanziare l’annunciata riforma fiscale con risorse pari a 8 miliardi nel 2022 e 7 miliardi a decorrere dal 2023.

Le conclusioni della Federcontribuenti: ”Pensare di spostare al 2022 la necessaria riforma fiscale significa lasciare morire più di 5 mila imprese rimaste ferme tutto il 2020. Dobbiamo tracciare i finti poveri confrontando il loro stile di vita con tutti bonus – detrazioni – aiuti che ricevono. Verificare con quali redditi si mantengono e capire se sono in linea con lo stile di vita che rivendicano sui social; dare soldi alle imprese al collasso tagliando alle multinazionali. Esiste un elenco di possessori di RDC, di coloro che godono dei vari bonus e detrazioni incominciate da questi elenchi e smettiamola di torturare chi paga le tasse – o almeno ci prova – tentando di mantenere in vita la propria attività.

ENASARCO SPENDE I SOLDI DEI PROPRI CONTRIBUENTI PER QUERELARLI

Ci sono milioni di euro dei contributi previdenziali finiti alle Cayman e commissioni milionarie erogate a mediatori d’ogni specie. Il tutto a spese dei lavoratori obbligati alla doppia contribuzione ed in molti casi privati del diritto alla pensione.

Ci sono clamorosi conflitti di interesse e scandali internazionali che hanno visto coinvolto pure il Vaticano e filoni investigativi finiti in mille rivoli per non approdare a nulla.

Ci sono enormi patrimoni immobiliari svalorizzati oppure abbandonati o mai ricostruiti e miliardi che girano che dovrebbero servire solo a pagare le pensioni.

TUTTO SENZA CONTROLLI!!!

FEDERCONTRIBUENTI da 20 anni denuncia questi scandali ed i silenzi di chi ha il dovere di agire sono divenuti assordanti anche se gran parte del panorama politico è stato posto a conoscenza di questi gravi fatti ma spesso, oltre ai proclami, nessuna seria iniziativa è stata assunta tanto da far pensare ad un atteggiamento compiacente a cominciare dai 5 stelle che ne avevano fatto un cavallo di battaglia ma, evidentemente, solo per fini elettorali senza poi avere mostrato alcun interesse quando hanno avuto i mezzi e la possibilità istituzionale di farlo.

Le Procure di mezz’Italia sono piene di denunce contro la Fondazione Enasarco ed anche alcuni media nazionali come Repubblica a Report se ne sono occupati sulla scorta di prove concrete ma come nelle trame delle vicende più oscure d’Italia tutto è stato insabbiato e nessuno, tranne gli autori dei misfatti ed il loro padrini politici, sa cosa succede.

I magistrati non riescono a penetrare la ragnatela che protegge questi veri e propri centri di potere che da oltre venti anni gestiscono i contributi previdenziali come fossero un affare privato salvo poi correre ai ripari utilizzando fondi pubblici in caso di fallimento: INPDAI docet!!!

Una situazione scandalosa in cui il Presidente di ENASARCO usa addirittura i soldi degli iscritti per querelare chi protesta e non solo, ma anche chi, come Marco PACCAGNELLA, Presidente di FEDERCONTRIBUENTI, ha “osato” difendere i diritti e dare voce ai Silenti, raggiunto, negli ultimi mesi, da ben 3 denunce da parte di ENASARCO: ma in Italia tutto ciò sembra normale!

Al Presidente di FEDERCONTRIBUENTI, Marco PACCAGNELLA giungono messaggi di solidarietà ed incoraggiamento per l’impegno profuso in questa battaglia di giustizia sociale e molti pensano che ”in queste condizioni nessun P.M. esercirebbe l’azione penale e quand’anche ciò si verificasse, nessun Giudice potrebbe emettere una sentenza di condanna” anche se i timori dei querelati, che ben conoscono la potenza e “gli agganci” su cui può contare ENASARCO non, permangono.

La FONDAZIONE ENASARCO ha denunciato dozzine di agenti di commercio – obbligati alla doppia contribuzione INPS/Enasarco – solo perché hanno avuto l’ardire di chiedere spiegazioni sull’impiego dei lori soldi.

Il primo velo sulla rete fittissima di investimenti in derivati è stato alzato dalla Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali che il 19 gennaio 2011 pubblica le conclusioni dell’indagine secondo cui: le Casse Previdenziali in generale ed ENASARCO nello specifico, non devono cercare di «battere il mercato», bensì di garantire le future pensioni, ma subito dopo la Commissione si eclissa. Perché?

È dal 2011 che su ENASARCO si presentano interrogazioni parlamentari tutte dello stesso tenore: la gestione patrimoniale della FONDAZIONE, l’opacità dei bilanci e la pensione negata agli iscritti, oltre alla sproporzione tra quanto versato dal lavoratore all’assegno integrativo ricevuto solo ed eventualmente a 67 anni di età.

In 20 anni nessuna commissione di inchiesta e nemmeno la magistratura penale e contabile è stata capace di fare piena luce e squarciare la rete di connivenze che sostiene questo potere che continua ad agire indisturbato e ad assumere atteggiamenti repressivi verso gli agenti di commercio obbligati a pagare ENASARCO – obbligati, sia chiaro – da una LEGGE!

La FEDERCONTRIBUENTI domanda e si domanda: ”è tollerabile che una FONDAZIONE privata ma, con scopi pubblici, che raccoglie capitali dai lavoratori che rappresenta, possa querelare chi chiede trasparenza sulla gestione di fondi patrimoniali accumulati con i sacrifici dei contribuenti e dovrebbero essere utilizzati unicamente per erogare una pensione complementare?

Questo il testo dell’ultima interrogazione parlamentare presentata a giugno 2020: ”la FONDAZIONE ENASARCO è l’Ente nazionale di assistenza per gli agenti e rappresentanti di commercio, istituito nel 1938 e, in seguito alla modifica del 1996, trasformato in soggetto di diritto privato, che persegue finalità di pubblico interesse mediante la gestione di forme di pensioni integrative obbligatorie a favore dei suddetti agenti e rappresentanti di commercio; i lavoratori autonomi in argomento, oltre ad essere a parere dell’interrogante fortemente discriminati rispetto ad altre categorie, in quanto obbligati a una duplice contribuzione, rischiano, in caso di cessazione dell’attività prima del raggiungimento dei 20 anni di versamenti obbligatori – nel qual caso non ricorrano al versamento volontario – il mancato riconoscimento, anche parziale, della pensione integrativa; il controllo pubblico sulla gestione della Fondazione è affidato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministero dell’Economia e delle Finanze

Chissà se la FONDAZIONE ENASARCO ha, in questi 20 anni, querelato ogni singolo parlamentare!

Contratti come liberarsi

Come liberarsi da un contratto truffa. Impianto fotovoltaico; impianto di depurazione delle acque; contratti di telefonia fissa – mobile e contratti di Pay TV. E ancora tariffe triplicate e conguagli su utenze domestiche; multiproprietà e timeshare. Sapevi che potresti aver diritto al rimborso anche di eventuali finanziamenti?

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Problemi fiscali

Non sai come risolvere il problema della cartella esattoriale o l’Agenzia delle Entrate ti ha contattato? Il carico fiscale sta mettendo in pericolo la tua attività o la tua famiglia? Problemi con le rate dell’Agenzia della Riscossione? Non perdere tempo, possiamo aiutarti consigliandoti e tutelandoti in ogni sede.

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