Logistica e infrastrutture: ruolo di primo piano per l’alessandrino

Author: Enrico Sozzetti

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Il nuovo portale dell’Osservatorio regionale di Confindustria Piemonte, Regione Piemonte e Unioncamere regionale. Cinquanta opere strategiche che valgono una trentina di miliardi

Le aree in cui si concentrano le maggiori opere infrastrutturali del Piemonte

Basso Piemonte strategico per infrastrutture e sviluppo della logistica con la provincia di Alessandria in grado di giocare un ruolo di primo piano. La presentazione del nuovo portaledell’Osservatorio Territoriale Infrastrutture (Oti) del Piemonte (www.otipiemonte.it) è stata l’occasione per tracciare il quadro generale delle opere e delle linee di sviluppo su cui, attraverso gli attori pubblici e privati, si devono concentrare progettualità e risorse per puntare agli obiettivi di crescita fissati al 2030, guardando a un Piemonte protagonista dell’intero nord ovest d’Italia e territorio di riferimento anche a livello internazionale. Per farlo però ha bisogno di dotazioni infrastrutturali materiali e immateriali che in parte esistono, ma in parte sono ancora sulla carta. L’Oti è nato nel 2001 su iniziativa di Confindustria Piemonte, e con Unione Industriale e Camera di commercio di Torino, per monitorare lo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali strategici. Oggi l’Osservatorio amplia la rete di partner con l’adesione di Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte, dando così al progetto un pieno respiro regionale e con l’aggiornamento che diventa uno strumento «di coordinamento e monitoraggio sull’avanzamento delle opere (cinquanta quelle inserite a oggi, ndr), con particolare attenzione al rispetto delle tempistiche, segnalando eventuali emergenze e criticità nel caso non vengano rispettate» come evidenzia Cristina Manara, responsabile “Sviluppo territoriale, Internazionalizzazione, Logistica e Trasporti” di Confindustria Piemonte.

Il cuore manifatturiero

Che lo strumento sia essenziale sul fronte della trasparenza e della comunicazione lo dicono anche i numeri: il Piemonte pesa per l’otto per cento sul prodotto interno lordo nazionale e le opere monitorate valgono circa trenta miliardi di euro. «Questa – rileva Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte – è una delle regioni industriali più potenti e multisettoriali in Italia e in Europa. Con Liguria e Lombardia fa battere il cuore manifatturiero del nord ovest. Le nostre imprese per competere devono poter contare su una rete infrastrutturale moderna, veloce, con tempi di realizzazione certi e servizi logistici in grado di supportare processi produttivi innovativi. Ecco che quindi il progetto Oti Piemonte può diventare uno strumento chiave, di controllo e sollecitazione». Fra le decine di opere inserire sul portale, Gay cita i corridoi della Torino-Lione, Genova-Rotterdam (con il terzo valico ferroviario), alcune opere autostradali e poi «l’integrazione della provincia di Alessandria nel sistema logistico del nord ovest, nonché come retroporto del sistema ligure e centro di eccellenza della logistica».

Marco Gabusi, assessore regionale alle Infrastrutture, sottolinea «la sinergia tra gli enti coinvolti che consentirà uno screening più puntuale dell’andamento delle opere. La mappatura aggiornata degli interventi consente una visione immediata e globale della situazione, utile per impostare ragionamenti di impatto e di sviluppo nei territori interessati». Fra i progetti in corso ricorda quello per lo scalo ferroviario di Alessandria (il valore è di due milioni, finanziati) il cui intervento di adeguamento sarà eseguito da Rfi che investirà milioni per metterlo al servizio dei porti liguri. E Gabusi non dimentica nemmeno il ruolo di coordinamento svolto sul territorio dalla Fondazione Slala (Sistema logistico del nord ovest d’Italia) di Alessandria, guidata da Cesare Rossini. Ruolo ricordato anche da Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte, che parla della «unità di intenti alla base dell’ampliamento dell’Osservatorio» perché «un territorio poco accessibile non sarà mai competitivo», mentre rispetto al Basso Piemonte e alle aree retroportuali al servizio di Genova e Savona punta l’attenzione sulle «infrastrutture fondamentali» e l’impegno «per sviluppare la collegialità» condiviso da Confindustria Piemonte, Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e che vede in Slala l’interprete di questo clima che ha portato all’estensione dell’attività della Fondazione anche nella provincia di Asti.

L’Osservatorio analizza lo stato di avanzamento di ogni singola opera con l’impegno di aggiornare il sito e realizzare il rapporto annuale (quello del 2020 verrà pubblicato nel marzo 2021). Il “fattore tempo”, rileva Confindustria, è un valore importante «al pari di qualità e risorse di un progetto». Ecco perché le opere sono monitorate costantemente e sono messi a disposizione i documenti relativi a progetti e interventi.

Il grande polo alessandrino

Il capitolo dedicato al polo logistico alessandrino riassume con queste parole il quadro territoriale. L’area meridionale del Piemonte orientale «per la posizione alle spalle del sistema portuale ligure dispone di una particolare vocazione logistica rispetto agli importanti flussi di merci che dà e per i porti liguri si proiettano verso la pianura. Pertanto in questo territorio si sono concentrati nel tempo numerosi insediamenti logistici tra cui l’interporto di Rivalta Scrivia (offre anche servizi doganali e terminalistici diretti al trasporto e alla distribuzione) gestito dalla società Katoen Natie; il Terminal Rail Hub Europe (terminal ferroviario container già connesso con i porti liguri, collegato con la stazione di Rivalta Scrivia sulla linea che collega Novi Ligure e Tortona); il polo logistico di Pozzolo Formigaro (localizzato a poca distanza, all’interno del quale sono presenti operatori logistici che offrono servizi anche di logistica altamente integrata); l’interporto di Arquata Scrivia (posizionato in prossimità dell’autostrada A7 e connesso alla linea ferroviaria per Genova che offre in particolare servizi di stoccaggio e container). L’offerta logistica dell’alessandrino è completata da tre scali merci ferroviari: Alessandria smistamento, Casale Monferrato e Novi ligure». Nell’ambito del decreto “Genova” ha individuato in Uirnet (ha realizzato la Piattaforma logistica nazionale digitale) il soggetto «al quale affidare la progettazione esecutiva di aree ad alta automazione (Buffer), compresa la localizzazione definitiva e compresi i sistemi informatici e telematici necessari alla loro gestione, ai fini della ottimizzazione dei flussi logistici nel porto di Genova tramite la Piattaforma logistica nazionale; la progettazione e realizzazione delle fasi di sviluppo del varco di Ponente del Porto di Genova; la progettazione del nuovo centro merci ferroviario di Alessandria Smistamento; la realizzazione di due aree ad alta automazione (Buffer) dedicate al traffico camionistico di origine/destinazione portuale, localizzate nel basso Alessandrino e scelte fra le aree che ricadono nella “Zona logistica semplificata – Porto e Retroporto di Genova” che comprende i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova, fino a includere i retroporti di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Piacenza, Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Dinazzano, Milano Smistamento, Melzo e Vado Ligure». È previsto un primo finanziamento di nove milioni. Nel mese di maggio è stato poi firmato un protocollo di intesa finalizzato alla realizzazione delle attività previste da progetto di ampliamento del polo logistico alessandrino che vede coinvolti la Fondazione Slala, l’amministrazione comunale e alcuni istituti di istruzione superiore. In particolare l’intento è formare giovani del territorio affinché abbiano sbocchi occupazionali nel settore della logistica.

I progetti di potenziamento delle altre piattaforme logistiche intermodali regionali (Sito di Torino, il polo cuneese, l’Autostrada Ferroviaria Alpina, l’interporto Cim di Novara) sono al momento fermi e in attesa di specifici finanziamenti.