NEL CIEL DI GIUDA
Nel ciel di Giuda brillano le stelle;
magico silenzio nella fredda notte
per l’aria serena si diffonde;
veglian sulle greggi taciti pastori
intorno alla piccola grande Betlemme.
Un’abbagliante luce dalle azzurrità
si propaga nella notte in terra;
un concerto d’Angeli per l’aria si diffonde;
uggiolano i cani sparsi tra le mandrie;
belano in coro le timorose pecore;
mugghiano le mucche, raglian gli asinelli.
I pastori si destano stupiti, odon cori angelici,
scorgon la cometa, s’interrogano fra loro sbigottiti:
– Che notte è mai questa in cui tutte le creature
sorgono a far festa?
A loro una schiera d’Angeli risponde:
-Orsù, pastor, sorgete; vi sia il cuore
colmo di letizia; qui a Betlemme nato è il Messia,
il Salvator del mondo; l’Unigenito Figliolo dell’Altissimo,
nato è fra voi in questa Notte santa.
Levatevi,pastori, accorrete ad adorarLo;
lo troverete in umile capanna avvolto in pochi panni
con Giuseppe e Maria ad accudirLo,
con un bue e un asino a scaldarLo.
Accorrono i pastori carichi di doni per il divino Pargolo;
trovano il Bimbo adagiato su algente, dura paglia;
si prostrano con umiltà di cuore ad adorarLo;
lasciano i loro scarsi doni attorno alla sua culla.
Tornano alle greggi trasformati, si sentono leggeri,
con una pace nuova dentro l’anima;
vedono intorno le consuete cose
ma sotto dimensioni differenti,
con occhi più penetranti e cuor più buono.

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