All’Italia sono state assegnate 1,3 milioni di dosi nel primo trimestre: le prime arriveranno la prossima settimana, a gennaio 100mila in tutto. La Commissione europea: “Sicuro ed efficace. Come prossimo passo garantiremo l’autorizzazione alla commercializzazione”. Domani la riunione dell’Aifa per l’ok al siero che ha mostrato un efficacia del 94,1% e del 100% contro i casi gravi

L’Agenzia europea del farmaco ha dato l’ok al vaccino anti-Covid di Moderna. Si tratta del secondo vaccino che riceve il via libera da parte dell’Ema. Lo scorso 21 dicembre aveva approvato quello di Pfizer-BioNtech. L’Agenzia ha raccomandato l’autorizzazione condizionata per il commercio del vaccino prodotto dalla società americana per le persone maggiori di 18 anni. Di questo vaccino all’Italia sono state assegnate 1,3 milioni di dosi nel primo trimestre: le prime 100mila arriveranno a gennaio, 600mila a febbraio e 600mila a marzo. Altri 9,4 sono invece programmati via via nei mesi successivi. “Il vaccino Moderna è sicuro ed efficace. Come prossimo passo garantiremo l’autorizzazione alla commercializzazione nell’Ue”, è stato il primo commento della Commissione europea dopo il parere positivo dell’Ema. Dopo la luce verde dell’Agenzia, la presidente Ursula von der Leyen ha twittato: “Buone notizie per i nostri sforzi di dare più vicini contro il Covid agli europei”.

Il Comitato per i medicinali per uso umano di Ema “ha valutato accuratamente i dati su qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino e ha raccomandato per consenso la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale formale da parte della Commissione europea”. Ciò, spiega l’Agenzia, “assicurerà ai cittadini dell’Ue che il vaccino soddisfa gli standard dell’Ue e mette in atto salvaguardie, controlli e obblighi per sostenere le campagne di vaccinazione a livello” del blocco comunitario. La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si riunirà domani, 7 gennaio, per esaminare il dossier del vaccino anti-Covid di Moderna e per l’autorizzazione all’immissione in commercio e all’utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Un via libera che, ovviamente, appare scontato dopo la luce verde delle autorità europee. “La sfida è ancora dura, ma quello di oggi – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza – è un altro importante passo avanti”.

Da IL FATTO QUOTIDIANO