Il 2020 verrà ricordato per la pandemia di Sars-CoV2 ma non è stata l’unica emergenza che abbiamo dovuto affrontare. L’aprile dell’anno appena concluso è stato il più caldo d’Europa da quando si effettuano registrazioni, ed è seguito a un inverno che ha fatto segnare 3,4 gradi in più rispetto alla media del trentennio 1981-2010. La crisi sanitaria e quella ambientale sono legate: entrambe sono globali e sono causate dal nostro modello di sviluppo – fatto di deforestazione e urbanizzazione incontrollate, senza nessun rispetto per l’equilibrio degli ecosistemi – ed entrambe hanno investito il nostro Paese con particolare violenza. Morfologia del territorio e posizione geografica piazzano infatti l’Italia in prima linea sul fronte dei cambiamenti climatici. Sono i temi che Stefano Liberti ha trattato nel libro Terra bruciata (Rizzoli, 2020) e dei quali discuterà nel primo incontro dell’anno del ciclo dei Giovedì Culturali. Liberti è giornalista e film-maker, pubblica da anni reportage di politica internazionale su testate italiane e straniere.
L’appuntamento è per giovedì 14 gennaio alle ore 18 in diretta streaming