Non ci sono parole nuove
che tutto è stato già detto.
Restano solo pianto e sgomento
a dire la memoria della vita straziata
di tanta umanità che chiede
con occhi che troppo orrore hanno visto
con bocche che non hanno più voce
con corpi che sono cenere viva
tra i fili spinati cornici del dolore
nell’ urlo di morte delle sirene
nel latrato aguzzino dei cani
che si faccia silenzio…
Si ascolti solo
il lamento del cielo,
del vento, dell’erba, della terra
di Auschwitz e altrove che
parlano di tanto,troppo dolore
per essere umano e che
fanno sanguinare il silenzio
ben oltre le parole e il grido.
(27 gennaio: giorno della memoria)
