Ero una diciannovenne molto, forse troppo, entusiasta della vita, di Vania Lauri

#lavaligiadeiricordi

Ero una diciannovenne molto, forse troppo, entusiasta della vita, corteggiata e con una risata contagiosa che seminava buonumore ovunque. In questo stato di grazia, ma anche di grande immaturità decisi, dopo il diploma superiore, di iscrivermi all’ISEF di Urbino.

Per fortuna la mia amica Luisa, diversa da me per carattere, posata ed equilibrata e di qualche anno più grande , opto’ per seguire i miei stessi studi e , almeno all’inizio , è stato il mio angelo protettore.

Così ci ritrovammo a vivere a Urbino nella camera di una famiglia meridionale che affittava a studenti per racimolare qualche soldino.

Vi riporto questo episodio che è nella valigia dei ricordi di quel periodo, che ancora mi fa sorridere. 

Non sempre Luisa ed io mangiavamo in mensa poiché avevamo il permesso di utilizzare la cucina della famiglia Santoriello, così si chiamava l’attempata coppia che ci ospitava.

Io, a quel tempo, non sapevo fare neanche un uovo sodo. Questo per dare l’idea delle mie doti culinarie.

Una mattina misi a bollire quattro patate nell’acqua per mangiarle lesse, poi andai in camera per studiare e me le dimenticai completamente. Dopo circa due ore sentii bussare alla porta. Era la signora Santoriello,  che, ridendo sotto i baffi (per inciso, da buona meridionale ce li aveva davvero) mi esortava a seguirla in cucina per assistere allo scempio. Una poltiglia di patate, buccia e terra sobbolliva in pochissima acqua sul fondo della pentola. E sì cari signori perché,oltre a non avere idea dei tempi di cottura, prima di mettere le patate a cuocere non le avevo nemmeno lavate. E chi se la immaginava questa operazione?!?

Ogni volta che, successivamente, sono tornata a Urbino per trovare i Santoriello abbiamo sempre rievocato e riso di quelle patate  finite poi nella spazzatura tra le nostre risate.

Nel corso del tempo, la cucina è diventata una delle mie passioni, ho fatto notevoli progressi e ora sono in grado di stupire gli ospiti con piatti anche molto elaborati e soprattutto creativi.

Insomma tant’acqua è passata sotto i ponti e non invano; e quella brodaglia maleodorante è solo un lontano e piacevole ricordo che stamattina ho voluto condividere con voi.

dalla pagina Facebook: Tra parole e immagini