Il palazzo delle Poste di Alessandria sarebbe un palazzo banale e anche un (bel) po’ bruttino se non ci fosse a impreziosirlo il mosaico di Gino Severini collocato sulla fascia basamentale e spezzato dall’ingresso del palazzo. Un mosaico mica da ridere, tra l’altro: 37,80 metri di lunghezza per 1 metro e 20 di altezza in cui si racconta la storia delle comunicazioni (NB alcune fonti sostengono che sia lungo “soltanto” 37 metri o “addirittura” 38: se qualcuno è di passaggio ad Alessandria ed ha voglia di misurarlo, mi faccia poi sapere nei commenti, io mi accontento di un “circa”). È stato realizzato dall’artista toscano tra il 1940 e il 1941 e recentemente restaurato.

Storia dei servizi delle Poste e dei Telegrafi, questo è il nome corretto, è un’opera molto interessante che si divide in tre parti: quelle laterali rappresentanti i continenti (a sinistra Oceania e Asia, a destra Africa e America) e quella centrale, più lunga rispetto alle altre due, dedicata alla storia delle poste e del telegrafo. Severini illustra la città moderna, dominata da un dinamismo funzionale e crescente sviluppo della meccanizzazione dei servizi e dei trasporti.

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