Covid: “Mio marito salvato con la terapia degli affetti”

Racconta la moglie: “L’isolamento lo aveva bloccato”. L’infermiera: “Abbiamo capito che aveva bisogno di stare con la sua famiglia per recuperare”

Ha un ictus ed è positivo al Covid. A risollevarlo la cura degli affetti. Riccardo Pieri ha 51 anni: l’11 dicembre viene ritrovato dalla moglie senza sensi sul pavimento del bagno. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Pescia (Pistoia) scopre di essere stato colpito da un ictus. “Da quel giorno è iniziato il calvario – racconta la moglie Michela Fedi – . Lo hanno trasferito a Careggi (FI) nel reparto di neurochirurgia poi l’ulteriore scoperta della sua positività al coronavirus, così è stato portato nel reparto Covid19 del San Jacopo di Pistoia”. Ma per Riccardo inizia una lunga fase di tristezza: non riesce né a deglutire né a respirare autonomamente così è necessario il sondino naso gastrico.

Non parla, non emette suoni la mancanza di comunicazione lo porta a chiudersi sempre di più. “Lo hanno messo in isolamento e i giorni passavano: lui era sempre solo. Una volta finita la quarantena ci hanno dato la possibilità di vederlo. Sono entrata in camera e Riccardo non emetteva nessun suono, ma quando mi ha visto ha cercato di parlarmi”.

A prendere in mano la situazione è stata Silvia Pierinelli la coordinatrice infermieristica dell’area covid del San Jacopo: “Era necessario un recupero clinico veloce, vista anche la giovane età del paziente, e abbiamo pensato che solo la famiglia potesse aiutarlo”. La Pierinelli, dopo un confronto con i colleghi, ha ritenuto indispensabile il supporto della famiglia. “Abbiamo deciso di attivare un’assistenza infermieristica personalizzata con l’intervento della logopedista, dei fisioterapisti e della nostra psicologia clinica ospedaliera – continua la coordinatrice – .

I familiari, e in questo caso la moglie, rappresentano una grande risorsa per stimolare i pazienti a livello cognitivo perché hanno le chiavi di un linguaggio che noi non conosciamo e che, anche nel caso specifico, ha funzionato per sbloccare la situazione clinica e avviarla verso il pieno recupero”.