Studente all’università di Bologna, Patrick George Zaki rischia fino a 25 anni di carcere perché accusato di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”. Si tratta di dieci post di un account Facebook che la sua difesa considera falso. Per Amnesty International è “un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media”. Molte nella giornata le iniziative organizzate da Amnesty International, anche in Italia, nelle scuole e nelle università per tenere accesi i riflettori sui mezzi di comunicazione e fare pressione sulle istituzioni egiziane per la liberazione di Zaki.