Forse perché eri il senso delle cose

 o il destino dei sogni che ti amai.

Ti amai per la tua aria di

mistero del tutto mai svelato

 il tuo costruire palazzi con

terrazze affacciate su

 l’orizzonte delle speranze,

il tuo coprire lo sguardo a non

rivelare la tenerezza aperta

nei gesti e nei silenzi gravidi

di parole intrise dalla luce

dell’inconsapevole gioventù

che rende vero l’impossibile.

Forse ti amai perché eri fuoco

 mai uguale a se stesso e acqua

dove io mi potevo specchiare

 bella  e trovare nel fondo

pietre colorate e conchiglie

come amuleti contro il vento

che sbatacchiava la banderuola

sul tetto della prospettiva acerba.

Ti amai per queste cose e per

tutte quelle che rendono magica

l’età che tesse la tela del futuro

con le  trame della contraddizione

ma che sa cercare nel dedalo dei

pensieri il magico filo di Arianna.

Photo by Vu0103n Thu1eafng on Pexels.com