Grave atto di razzismo l’altro pomeriggio in pieno centro ad Alessandria, in un negozio di borse situato in corso Roma.

Una giovane commessa di colore è stata salutata con l’appellativo di “negra”, da tre ragazzini entrati nel negozio per il puro gusto di compiere atti scorretti. I tre minorenni si sono aggirati nel negozio, facendo cadere delle borse e uscendo hanno salutato la commessa con un “Ciao negra”.

L’episodio è stato raccontato su Facebook dalla stessa vittima , figlia di Adam Sambe, delegato CGIL, candidato alle scorse amministrative: «Non dimenticherò mai la sensazione provata in quel momento – ha scritto la ragazza -, Un pugno allo stomaco ben assestato da cui cerco di riprendermi urlando un disperato: “Ti ho sentito!” tentando invano di raggiungerli per poter controbattere, ma i vigliacchi si dileguano. Con l’amaro in bocca tiro su le borse che avevano deliberatamente buttato giù quasi come a tirar su i pezzi della mio essere, della mia Persona e della mia dignità che avevano altrettanto deliberatamente calpestato. La cosa che più mi affligge è che degli esseri umani, delle persone come me, senza alcun motivo o giustificazione hanno sentito il bisogno di entrare nel luogo in cui lavoro, trattarmi come fenomeno da baraccone e ricordami vigliaccamente che sono negra;  constato con amarezza la scelta dell “insulto”: non mi hanno dato della stronza, non mi hanno mandata a quel paese, mi hanno detto “CIAO NEGRA” perché essere neri per gente come loro equivale ad un insulto, perché sei brutto, povero, uno schiavo, inferiore”.