Al Comune di Alessandria ritornani i temi della donna, legati soprattutto all’aborto, e della famiglia- Nel dibattito interviene anche Paola Ferrari, coordinatrice provinciale di DemoS-Democrazia Solidale.


“Andiamo con ordine – afferma Ferrari-. Essere madre è un istinto naturale antico come il mondo, un bisogno e una propensione necessaria di ogni donna. Chi sceglie di abortire è una strega o un mostro? Siamo davanti a drammi che non possono essere giudicati con superficialità, né tanto meno con intenti chiaramente di propaganda politica. Trovo poi piuttosto inopportuno che a giudicare o a puntare il dito siano soprattutto gli uomini, come Emanuele Locci e Piero Castellano , senza conoscere nulla della condizione della donna e perché giunge all’eventuale scelta dell’interruzione di gravidanza: però la considerano cattiva, sbagliata, eticamente malata. La loro mi sembra una presuntuosa entrata a gamba tesa nella psiche e nella personalità intima di una donna”.
Ed ancora: “Sull’argomento la Maggioranza al Comune di Alessandria ha dimostrato tutta la sua ambiguità Certe posizioni sono solo l’esaltazione della sottomissione della donna di cui hanno nostalgia le associazioni catto-integraliste che sono entrate in parlamento con la Lega. Un integralismo che santifica la moglie e madre devota, magari di undici figli proprio come una volta, che mentre la Spagna propone di equiparare i permessi di paternità a quelli di maternità e al 100% dello stipendio (questa sì che è bigenitorialità), in Italia c’è chi parla di alzare la retribuzione degli uomini affinché le donne non debbano più lavorare”.

Conclude Ferrari:“Da un lato sento parlare di diritto a fare figli e di famiglia, ma cosa si fa in concreto per sostenere la maternità e soprattutto la figura della donna-mamma? Cosa ha fatto e cosa ha intenzione di fare l’Amministrazione comunale di Alessandria? Che ci piaccia o meno, la parola mamma in Italia fa ancora rima con casa, figli e lavori domestici. Secondo dati Ocse, le madri italiane, che abbiano o meno un impiego, dedicano agli impegni domestici in media più di cinque ore al giorno. Non si può negare che fare la mamma in Italia sia diventato un faticoso percorso a ostacoli, a causa di una situazione economica che non offre certezze e che rende estremamente costoso crescere un figlio, dell’assenza di prospettiva che minaccia il futuro delle nuove generazioni ma anche, e non per ultimo, della mancanza di sostegni che impediscano alla donna una serie di rinunce e ne limitino i sacrifici. Una situazione che ha completamente trasformato la dimensione media delle famiglie italiane e che sta portando a far prevalere il modello familiare del figlio unico. Eppure, come scriveva Oriana Fallaci negli anni Settanta, ‘essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto tra tanti diritti’. Oggi il diritto non è certo venuto meno ma è diventato estremamente difficile vederlo garantito”.