Nel lontano, circa, 600 a.C. un uomo di piccola statura, gobbo e deforme, nelle colonie greche dell’Asia Minore divenne, per la storia, il primo e il più famoso scrittore favolista del mondo, colui che dette voce a tutti gli animali. Pare che avesse una vita molto movimentata, fu fatto schiavo dai pirati e fu pure venduto a Efeso dove fu comprato (sua fortuna) per essere pedagogo dei figli del nuovo padrone.

Esopo, colui che ha “inventato” la favola è costellato di molte leggende o favole che lo riguardano, e questa che vi narro è una della tante che, la generazione meno giovane credo che già la conosca, veniva spesso narrata nelle scuole, per la giovane generazione spero che sia un piccolo insegnamento di morale che lo stesso Esopo evidenzia.

Il padrone dello schiavo pedagogo Esopo, un giorno avendo moltissimi invitati a pranzo lo invita ad andare al mercato e cucinargli tutta la miglior roba che trova, perchè naturalmente voleva far bella figura.

Esopo provvede e all’ora di pranzo ecco che vengono portate in tavola, lingue fritte, lingue in umido, lingue arrosto e così via….

Naturalmente il padrone richiama Esopo e chiede spiegazione di ciò

“ Padrone mio” gli rispose “ mi avete ordinato di comprare la roba migliore che si trovasse sul mercato? Ebbene ho comprato la lingua infatti con la lingua si parla, con essa si discute, ci teniamo in rapporto con i nostri simili; la lingua è l’organo della verità e della scienza, si domano e si esaltano le folle, si trionfa nelle assemblee…..”

E avrebbe continuato all’infinito se il padrone un poco spazientito non l’avesse chetato.

“Bene” comandò il padrone “ domani ritornerai al mercato e mi dovrai cucinare la peggior roba che trovi”.

L’Indomani a pranzo le portate furono: lingue fritte, lingue in umido, lingue arrosto……

“Ma cosa hai fatto?” Urlò stavolta il padrone

“ Padrone mio” rispose Esopo “ La lingua è anche la peggior cosa che si trovi, perchè con essa si falsa la verità, s’inganna il prossimo , si calunniano gli onesti, si accusano gli innocenti, si nega la scienza, s’intimidiscono i pacifici avversari…..”

Non sappiamo come abbia reagito il padrone, ma sicuramente al di la del buon proposito del filosofo, una ramanzina certo gli sarà stata fatta.

Roberto Busembai (errebi)

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