(a mamma, alla sua bellezza, per il suo compleanno, con “qualcosa” che ancora non so)

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Ora dinnanzi
ai frutteti della morte
mi congedo da te cui non seppi mai
dire no né dire si

Che succede             
chi arriva? 
È tardi sai per cominciare
e anche ormai per continuare

Antico è il vento che ci avvolse
fin quando tenni la mano
nella tua e c’era sangue caldo che passava
da te a me

ora dinnanzi
ai frutteti della morte
supera il confine e vieni

c’era il vestito verdeblù che indossavi spesso
ed era anche un po’ mio:
in quelle tasche infilavo come caramelle
i tuoi sussurri a me
per rubarli all’angoscia dell’ infanzia 
che s’attardava

e adesso impigliata tra il passato e il desiderio
urlo che li rivorrei

ora dinnanzi
ai frutteti della morte
a te chiedo di aprire 
le saracinesche della mia
anima di carne

Salta quel varco       
siimi madre già                     
nell’al di là

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