Inaugurato ieri pomeriggio nell’ospedale di Asti un acceleratore lineare di ultima generazione che sfrutta le immagini di una particolare Tac per verificare quotidianamente la corretta centratura del trattamento radioterapico sul bersaglio tumorale del paziente, consentendo di ridurre in modo molto significativo l’irradiamento del tessuto sano intorno al tumore.

Nel caso di cancro alla prostata prostata, ad esempio, consentirà di limitare a sole 5-7 le 35-40 sedute necessarie con strumentazioni meno avanzate.
“Si tratta di un investimento – ha commentato l’assessore regionale Luigi Genesio Icardi – che pone Asti tra i punti di riferimento regionali per questo tipo di trattamenti, oltre che tra i centri di formazione per i medici radioterapisti di domani, consolidando il rapporto con il mondo universitario. La Regione punta ad una sanità di eccellenza su tutto il territorio, che possa via via garantire percorsi di diagnosi precoce e cura sempre più efficienti, efficaci e a misura dell’utenza”.