In un intreccio disseminato d’indizi, l’autore gioca con il lettore a presentarli nero su bianco. Una storia lineare che nella sua complessità ci attira per la dinamica.

A cavallo delle loro moto i personaggi sfidano il surrealismo interpretando una realtà parallela che nell’inconscio si muovono come pedine composte.

Un gioco continuo tra falso, verità e significati nascosti che al lettore non resta che scoprire nell’evolversi della storia.

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Simona è una giovane donna molto bella. Attira l’attenzione di Ivan e di Corrado, i suoi due compagni di lavoro. Tra i due uomini si accende una sordida sfida.  I due sfidanti sono accomunati dall’amore verso Simona e verso le moto da corsa. Si susseguono momenti altamente drammatici sull’asfalto di strade occupate da sinistri personaggi e da splendide centaure. Tra paesaggi sublimi e notti buie tagliate dai raggi luminosi di moto roboanti, prosegue una sfida che vedrà un inatteso finale. L’autore riesce a ricreare un clima rarefatto ricco di altissima tensione, proponendo teatrali colpi di scena illuminati, come in una sequenza cinematografica, da luci ora taglienti ora rarefatte che faranno sognare il lettore. Questo breve romanzo ci può portare a fare un accostamento con il mondo delle arti figurative, infatti qui, la prosa di Salvatore Scalisi ci rimanda alle atmosfere surreali di Salvador Dalì. Così certi personaggi che corrono sull’asfalto, su potenti moto da corsa, sembrano sospesi in un mondo senza tempo, proprio come suggeriscono molti soggetti delle tele del grande pittore spagnolo. L’accostamento può rimandare anche a Marc Chagall, con i suoi soggetti volanti su sfondi colorati. Così come il taglio delle luci delle moto che illuminano il buio notturno su strade anonime, potrebbe ricordare il grande Michelangelo Merisi detto “il Caravaggio” che rivoluzionò il modo di fare pittura, proprio con tagli di luce che nessun pittore aveva mai osato. Salvatore Scalisi ci fa sognare, anche a livello cromatico, mondi sospesi, rarefatti, proiettati nella dimensione del “senza tempo” dove tutto è sospeso, possibile ed impossibile, vero e falso, nello stesso momento. Ecco perché leggere questo lavoro diventa un’esperienza dell’anima che viene proiettata in una dimensione assolutamente surreale.

Prof. Maria Carmela Benfatto

L’anima nera si riflette sul selciato arroventato dai raggi solari, mentre il suo corpo metallico, veloce, potente, si proietta, quasi silenzioso, nell’immensità.