Sul palco dell’Ariston si è presentata con un abito rosso da sera e con un bastone blu tempestato di brillantini. Antonella Ferrari, ospite della terza serata del festival di Sanremo voluta fortemente dal direttore artistico, ha portato in scena la sua malattia – la sclerosi multipla – in un intermezzo dal sapore amaro, ma dal sorprendente finale. Il monologo con un pupazzo di pezza, l’elenco interminabile degli esami diagnostici fatti, il dolore per essersi sentita una pazza quando nessun medico riusciva a darle una risposta.

Antonella Ferrari, attrice e ballerina malata di sclerosi multipla, ha portato sul palco del teatro Ariston un estratto dello spettacolo teatrale autobiografico “Più forte del destino”. Un adattamento dell’omonimo libro da lei scritto nel 2012 per raccontare la sua vita con la sclerosi multipla, davanti alla quale lei non si è mai arresa. Cinque minuti di monologo, a tratti surreale, che ha catalizzato l’attenzione del fine serata.

Cinque minuti in cui la Ferrari ha gridato tutta la sua rabbia per i vent’anni persi a capire di quale malattia soffrisse, prima di poter ricominciare a vivere dopo la diagnosi definitiva. E poi il gran finale e le luci che si spengono: “Da oggi potrò ricominciare a camminare in mezzo alla gente senza timore, da oggi potrò smettere di avere paura della paura, sarò semplicemente io, in cammino, luminosa anche quando sarà buio”. Quando Amadeus l’ha raggiunta al centro del palco, l’attrice si è sciolta in un sorriso e ha confessato: “Sognavo sin da bambina di salire sul palco dell’Ariston e per un’attrice come me, che è ferma da un anno e che festeggia quest’anno 20 anni di carriera, non poteva esserci festa più bella. Per un’attrice che da più di un anno è ferma, questo è ossigeno puro”. Antonella Ferrari – che da vent’anni è ambasciatrice e madrina di Aism – è tornata a parlare del suo spettacolo, fermo da quasi un anno per colpa della pandemia da coronavirus, che ha costretto ad uno stop forzato il mondo dello spettacolo:”Si tratta di un’opera autobiografica e voi avete ascoltato solo una parte drammatica, ma si ride anche molto. La malattia non deve essere protagonista”. Ma è la dichiarazione finale ad aver lasciato un segno: “Io non sono la sclerosi multipla, sono Antonella Ferrari”. Con Amadeus che ha concluso: “Auguro a tutti gli attori di tornare a teatro e riprendere la loro carriera”.