Là dove l’odio… di Sabyr

La musa folle

Là dove l’odio

si veste di mitragliatrici

falcia bambini

quasi fossero spighe

e il rosso di un’alba

non è sole, è sangue…

Allora è vero

la poesia muore

nelle mani nude

delle madri

nell’urlo dei padri

nell’odore acre

nel cielo frotta di ciminiere

Allora è vero

la poesia muore

quando un uomo

stupra la fragilità

e schiaccia un fiore

oscura una luna

No, sbaglio

lì non è nemmeno nata.

Allora è vero

la poesia soccombe

al dio denaro

Dov’è l’amore

negli occhi di una donna

senza scelta

su marciapiedi tutti uguali

a bruciare copertoni

e il corpo  nudo

senza desideri

per altrui sporche voglie

La poesia dov’è

sulle braccia bucate

di un ragazzo

nel sangue sbiancato

nei sogni surrogati

a filo di vena

Io la cerco dentro

Io la cerco oltre

Ed è proprio quella

che resiste al freddo

quella che intuisce

il seme sotto la neve

l’oro dopo la pioggia

gli occhi di nuovo illuminati

il cuore del cuore

Rosa mezza sepolta

ma che vive ancora.

Quella pervicace

che s’attacca ai muri…

Tu intanto diventami pelle

che di sicuro 

la poesia non muore

mentre facciamo l’amore.

Sabyr

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