Morto a 91 anni , stroncato dal Covid , Turi Simeti, l’artista degli ovali .

Originario di Alcamo, è stato uno degli esponenti più rappresentativi dell’arte contemporanea.

E’ morto questa mattina in ospedale a Milano, mentre la moglie Essila  è ricoverata e versa in gravi condizioni.

Lascia un grande vuoto questo artista, che dietro alle lenti dei suoi inseparabili Vanzina amava ritrarre quegli ovali rigorosamente monocromatici diventati poi la sua inconfondibile cifra stilistica. “Gli ovali sono nati casualmente – raccontava – perché un giorno ho preso un foglio di carta rettangolare e ho bruciacchiato i bordi con una candela e si è  formato un ovale che poi è diventato il punto focale della mia arte.” Trasferitosi a Roma nel 1958 decide che la carriera di avvocato non avrebbe fatto per lui.  Abbandona gli studi in legge per dedicarsi interamente all’arte. Nella capitale viene a contatto con Tano Festa, Mario Schifano e Alberto Burri, l’artista che più di tutti Simeti amò e che – come lui stesso raccontò – rivoluzionò “il suo modo di guardare”.  Nel 1963 partecipa alla Rassegna Arti Figurative di Roma e del Lazio, al Premio Termoli e alla mostra Arte Visuale tenutasi a Firenze, e altre importanti rassegne internazionali, Nel 1965 Simeti è invitato a esporre le sue opere a Milano (dove si trasferisce nello stesso anno), presso Zero Avantgarde, mostra collettiva ospitata nello studio di Lucio Fontana.  Fra il 1966 e il 1969, ha vissuto per lunghi periodi a New York, dove ha creato diverse opere. Negli anni Novanta, vola a Rio de Janeiro  Kaiserslautern, Milano, Bolzano e Trapani. Il video di Simeti a New York, la natura al tempo del Covid Nel 1998 ha tenuto una personale alla Galerie Kain di Basilea  seguita dalla partecipazione all’esposizione “Arte in Italia negli anni 70” a La Salerniana di Erice. Le sue mostre personali  si sono susseguite in decine di gallerie italiane e straniere, non si fermava mai.

Lo scorso anno, appena prima del lockdown che avrebbe azzerato le attività culturali, aveva esposto alla Biennale di Arte Contemporanea di Alessandria, colpendo il pubblico presente all’ inaugurazione per la sua determinazione e creatività.