a cura di Marina Vicario

L’ALBA DI UN NUOVO GIORNO….e di una nuova vita. (Poeti del nulla)

L’oscurità dilegua
il nuovo giorno
smarrisce le ombre
il travaglio della notte
si placa
le immagini scoloriscono
…l’ulivo si agita lieve
il gufo ritorna
il consueto uccello dal monotono verso
…le mura della casa di roccata
immersa nel rovo
non è la nera informe bestia
della notte
nel cespuglio di rose selvatiche
il fringuello ha costruito il suo nido
…la lucertola risale lenta il muro
… il merlo vola dalla siepe nel bosco
…le colline e le pianure vagano
silenziose fino all’orizzonte
…l’Uomo tra gli orti
si muove con gesti lenti
osserva la terra
ancora fumigante
da questa fioritura
stima i frutti futuri.
Le certezze della notte
diventano
dubbi
rimane il profumo
dei fiori il colore
del mare
il fruscio delle foglie
sintesi di elevata visione.
Sgorgano pure le fonti.
Colori vivi si versano,
balsamo che risana gli occhi di pianto.
Il vento di Levante
non soffia impetuoso
porta con se l’eco di una nuova armonia
l’Uomo lambito dal soffio dell’Universo
si eleva a comprendere la natura e le genti.

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L’autore:

Ferdinando Caputi classe 1956 dopo una vita dedicata alla ricerca archeopaletnopaleoantropologica, ora in pensione, sta tirando fuori tutte le poesie scritte in 50 anni insieme ai suoi disegni ed ai suoi dipinti, passioni che lo hanno da sempre accompagnato, anche in giro per il mondo durante il suo lavoro.