a cura di Marina Vicario

Massimiliano Fusai è un scrittore che ha al suo attivo 3 pubblicazioni con Pluriversum Edizioni con ottime recensioni. https://www.pluriversumedizioni.it/

Nella Giornata mondiale della Poesia offre ai suoi lettori una delicatezza pennellata dai ricordi dell’infanzia.

Un connubio di malinconia e amore per un tempo sembra lontano che profuma di lavoro e sacrificio per far trovare la pagnotta sul tavolo. Gli occhi e il cuore di un bambino che rispetta la stanchezza del padre e sogna il tempo che trascorrerà con lui.

È un ricordo di mio padre, che non c’è più. D’estate, il sabato, lui andava a fare una pennica e mi diceva che, appena svegliato, mi avrebbe portato al fiume. Io stavo tutto il pomeriggio, fino alle quattro, davanti alla sveglia per non farmi sfuggire l’ora in cui avrei dovuto svegliarlo.

Portami al fiume

Svegliati babbo e portami al fiume.
Svegliati e dammi la mano,
manda via la nera malattia,
il tempo brutto e i grigi briganti.

Dammi la mano
e raccontami ancora delle canaglie con gli stivali
e i cavalieri sulle montagne.

Svegliati babbo
manda via il buio
accendi ancora il falò sulla luna.

Fammi sedere sulle tue ginocchia.
Cantami i calli delle tue mani
suona le rughe della tua fronte.

Sudami il pane, versami il vino.
Svegliati adesso e portami al mare.
Dove sei stato?
Che cosa hai fatto?
Siediti qui bevi il mio amore.

L’AUTORE
Massimiliano Fusai nasce a Cesena, il 3 febbraio 1967. Da sempre appassionato di musica e di scrittura è
cantante e compositore dei Bar luna, con i quali ha inciso Traslocazioni, il loro primo album e “Madre”
un singolo recentissimo, uscito in piena emergenza Covid-19. Scrive e lavora per Pluriversum Edizioni
di Ferrara e con la stessa casa editrice ha pubblicato “Dove abita Dio” (2018) ed “E” (2019), due opere
che gli hanno valso il titolo di scrittore mistery. In passato si è dedicato anche al teatro recitando due
monologhi da lui scritti: “Niente più pane” e “I fiori di Cristina” (il primo tratta la storia tragica di una
strage nazista avvenuta a Fragheto, un paesino degli Appennini tosco-emiliani, il secondo racconta la
storia di Cristina Golinucci, ragazza di Cesena scomparsa misteriosamente nel settembre 1992).