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“Ogni volta che ti sentirai di criticare qualcuno, ricorda solo che non tutti a questo mondo hanno avuto i tuoi stessi vantaggi”.

Il Grande Gatsby

Buongiorno carissimi, oggi desidero dedicare alcune righe allo scrittore F. Scott Fitzgerald (1896-1940),uno dei più grandi scrittori degli Stati Uniti, che scrisse libri in parte autobiografici. Il celebre romanzo Il Grande Gatsby, pubblicato nel 1925, inizialmente non fu accolto in modo positivo dalla critica. Fitzgerald viveva una vita sregolata, costituita da sperpero di denaro, tradimenti e divertimenti. Alcol e fragilità condizionarono la sua esistenza, purtroppo contrassegnata da un profondo malessere, che egli riversava nei suoi scritti.

Lo scrittore era innamorato di Ginevra King, che era anche la modella dei suoi romanzi, inclusa Daisy, presente nel libro Il Grande Gatsby, la quale, però, non ricambiava il suo amore.

Il Grande Gatsby è un romanzo incentrato sul personaggio Jay Gatsby e la sua amata Daisy. Debolezze, corruzione, alcol, adulterio e morte si intrecciano, tramite uno stile di scrittura amabile, descrittiva e raffinata. Il libro ebbe numerosi adattamenti cinematografici e teatrali.

Approfitto per citare un film del 2011, che non riguarda Il Grande Gatsby, ma che ho veramente adorato, ed è Midnight in Paris di Woody Allen. In questa occasione vari attori impersonarono figure di artisti e scrittori, come Pablo Picasso, Salvador Dalì, Ernest Hemingway e F.Scott Fitzgerald con la moglie Zelda. È curioso osservarli a dialogare sul set della vita. Si tratta di un suggestivo viaggio nel tempo, che consiglio di intraprendere. Il film merita davvero particolare attenzione per l’originalità della trama, la colonna sonora e l’eccellente interpretazione degli attori.

Fitzgerald sposò Zelda Zayre, con la quale ebbe una vita travagliata. Entrambi erano alcolizzati e lei, in seguito, soffrì di schizofrenia.

Il 21 dicembre 1940 Scott morì di un attacco cardiaco. Il giorno del funerale la scrittrice Dorothy Parker pronunciò queste parole, citando una frase dal romanzo Il Grande Gatsby:

“Povero vecchio bastardo”.

Questo che segue è un altro passo tratto dal romanzo Il Grande Gatsby:

“Nelle notti d’estate in casa del mio vicino c’era musica. Nei suoi giardini azzurri, uomini e donne andavano e venivano come falene tra i bisbigli e lo champagne e le stelle. Di pomeriggio, con l’alta marea, guardavo gli ospiti tuffarsi dalla torretta della sua zattera o prendere il sole sulla sabbia rovente della sua spiaggia, mentre i suoi motoscafi a due motori solcavano le acque dello Stretto trascinando acquaplani su cascate di schiuma. Nei fine settimana la sua Rolls Royce diventava un torpedone che faceva la spola con la città trasportando combriccole dalle nove di mattina fino a ben oltre mezzanotte, mentre la sua giardinetta aperta scorrazzava vivace come un insetto giallo incontro a tutti i treni in arrivo.”

“Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato”.

Da Il Grande Gatsby

Vi ringrazio di cuore

Manuela