Sono Federica Vanossi, vivo a Torino ma sono italo-greca

Mia madre era ateniese, però il cognome rimanda all’isola di Cefalonia e ne era fiera, come tutto il suo popolo.

Dall’unione tra un’ateniese e un valtellinese sono nata io, terza di quattro sorelle e spesso mi sono chiesta quale fosse la mia vera patria. Ne volevo una: a Torino ero la greca e ad Atene l’italiana. Desideravo un cento per cento e non comprendevo quanto fossi fortunata e ricca di emozioni in due lingue, così abbondante di amore da poterne elargire a piene mani sia nella splendida terra in cui sono cresciuta e ho avuto due figli, che in Grecia, dove scappo ogni volta che il peso della nebbia torinese si fa beffa della nostalgia.

Dopo aver scritto tre romanzi che analizzano questa dicotomia, mi sono data una risposta, una che possa accontentare i sogni descritti, seduta sulla rocca del Partenone e quelli dipinti, passeggiando tra i fiori del giardino botanico al Valentino.

Amo l’idea di promuovere un personalissimo gemellaggio tra i due poli di un cuore rattoppato, lo ammetto,ma sempre più avido di battere ritmicamente sia in greco che in italiano.

Benchè io stia imparando, non sempre con encomiabili successi, ad utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione, non abbandono la ormai quasi cinquantenne Auretta rossa, rigata ovunque e beffarda nel ferire le dita quando la avvolgo in una stretta che non lascia spazio al respiro. 

La penna stessa, quella che definisco il magico orpello, si è innamorata della Grecia e riposa, gonfia di inchiostro e pronta a nuovi voli sui quaderni blu, spessi di confidenze registrate dall’infanzia ad oggi, comprati nel supermercato in strada Pandoras, nella terra che mi ha visto rinascere e che ho ereditato di mia madre.

Si dia dunque inizio alle danze e non si smetta di creare sinfonie di parole, unica ed efficace panacea ai mali di un’anima, che i guai li cerca e poi ama trovare una valida soluzione scrivendo.

 Se le mani sono sporche di inchiostro, poco importa: non stonano con gli occhi neri e questa inesauribile voglia di volare da qui alle stelle di mio padre, stelle che brillano a Madesimo, in Valtellina e in egual modo a Glyfada che guarda verso Atene e ne è parte, come me.

Federica Vanossi