La Musica del Male, di Daniela Piazza (libro e biografia)

DANIELA PIAZZA BIO

Sono nata a Savona nel 1962 e vivo a Celle, un grazioso paese sulla costa ligure. Mio padre è cellese, mia madre tedesca; è soprattutto da lei, pittrice e figlia di un compositore, che ho acquisito l’interesse per le arti.

Sono laureata in Lettere, con specializzazione in Storia dell’arte, e sono diplomata in pianoforte. Insegno Storia dell’Arte, ma la musica è sempre stata una mia passione; così, oltre a seguire le attività del Laboratorio di musica del mio Liceo, canto in un coro e faccio parte di un gruppo di musica antica.

La mia grande passione è viaggiare, ovunque e in qualunque modo: dal trekking a piedi o in bicicletta dietro casa al volo intercontinentale.

Ho pubblicato diversi articoli di storia dell’arte, ma ho scoperto solo recentemente, e quasi “per caso”, il piacere della narrazione.

“Il tempio della luce” è il mio primo romanzo, seguito da “L’enigma Michelangelo”.  Il terzo, “La musica del male”, è uscito il 30 aprile 2019

SINOSSI DEL LIBRO: LA MUSICA DEL MALE

1482. Quando Leonardo da Vinci arriva alla corte di Ludovico il Moro, la sua fama lo precede. In veste di ambasciatore a Milano per conto del Magnifico Lorenzo, porta con sé in dono una lira d’argento a forma di teschio di cavallo, che ha progettato e realizzato personalmente. Artista acclamato a Firenze, Leonardo è anche un grande musico, ed è venuto alla corte sforzesca con due seguaci: il giovane allievo Atalante Migliorotti e Tommaso Masino, esperto nel leggere i moti degli astri e affascinato della magia, che si fa chiamare Zoroastro.

Ben presto, però, lo strumento pensato da Leonardo rivela delle proprietà che sfuggono all’intelligenza del suo inventore: già alla prima esibizione pubblica, infatti, il maestro intuisce che la lira è dotata di volontà propria, e che le melodie che ne scaturiscono sono uniche e potenti, capaci di mettere in profonda connessione l’anima di chi la suona e di chi la ascolta. Qualità, queste, che Leonardo non riesce a spiegarsi razionalmente, ma che pure mette a frutto per realizzare il ritratto di Cecilia Gallerani, amante del Moro.

Mentre diventa il protagonista della scena artistica di Milano, il genio toscano si mette in casa altri apprendisti, tra cui Salaì, un bimbo vivace e furbo proprio come il Saladino. E quando all’improvviso la lira scompare nel nulla, sarà lui il primo indiziato, mentre Leonardo dovrà fare i conti con forze oscure e irrazionali che si rifiutano di sottostare alle amate leggi della scienza…