– Il Fatto Quotidiano

Amato e rispettato dai bosniaci, Divjak è stato sempre considerato un traditore dai serbi e dai serbi di Bosnia, quanto meno i più accaniti nazionalisti, proprio per il suo ruolo di difensore della città durante l’infinito assedio iniziato 29 anni fadi F. Q. | 11 APRILE 2021Il ‘generale’ non c’è più e le strade di Sarajevo da ieri sera saranno più malinconiche e meno sicure; specie quelle di Baščaršija, il quartiere musulmano della città multiculturale ed interetnica per antonomasia (almeno fino all’assedio serbo iniziato nel 1992) dove Jovan Divjak abitava.

Il capo dell’esercito jugoslavo, vero mito per sarajevesi e bosniaci, è morto a 84 anni, stroncato da una grave malattia. La sua scelta, nel lontano 1992, di restare alla guida del Jna, l’esercito jugoslavo, o almeno ciò che ne restava, a difesa della capitale bosniaca lo ha trasformato in autentico eroe.

Di origini serbe, amato e rispettato dai bosniaci, Divjak è stato sempre considerato un traditore dai serbi e dai serbi di Bosnia, quanto meno i più accaniti nazionalisti, proprio per il suo ruolo di difensore della città durante l’infinito assedio iniziato proprio in questi giorni di 29 anni fa.

Per più di tre anni Sarajevo è finita sotto il fuoco dell’artiglieria di Belgrado e di Pale (la cittadina dove Radovan Karadzic aveva fissato il parlamento-farsa della Republika Srpska) che ha ucciso oltre 12mila persone.

Sorgente: Addio a Jovan Divjak, capo eroico dell’esercito jugoslavo che difese Sarajevo dall’assedio durante la guerra – Il Fatto Quotidiano