– Il Fatto Quotidiano

Il ricco vitalizio di cui beneficiano gli ex parlamentari va paragonato alla piccola somma che arriva ogni mese a chi beneficia del reddito di cittadinanza.

Lo sostengono i componenti della commissione Contenziosa del Senato. Per ripristinare l’assegno percepito dal corrotto Roberto Formigoni, infatti, il tribunalino interno a Palazzo Madama si appella alle legge che nel 2019 introdusse il reddito di cittadinanza.

E nelle motivazioni, pubblicate dall’agenzia Adnkronos, cita anche una sentenza della Consulta del 1966. Insomma: definire discutibile la decisione dell’organismo presieduto dal berlusconiano Giacomo Caliendo è un eufemismo.

E non solo perché nel caso di Formigoni i senatori hanno deciso di seguire leggi ordinarie, invece di appellarsi – come fanno nella maggior parte dei casi – alla cosiddetta autodichia, cioè la facoltà di autogoverno di cui godono le Camere.

Sono proprio i riferimenti normativi citati per motivare la decisione a destare qualche perplessità. Ma andiamo con ordine.Considerando “fondato” il ricorso dell’ex presidente della Lombardia, la commissione Contenziosa (che oltre del berlusconiano Caliendo è composta dai senatori leghisti Alessandra Riccardi e Simone Pillon, dall’avvocato Alessandro Mattoni e dall’ex magistrato Cesare Martellino) ha in pratica annullato la cosiddetta delibera Grasso.

Nel 2015, non essendoci i voti necessari in aula per approvare una legge ordinaria, l’allora presidente del Senato (insieme a Laura Boldrini, che presiedeva la Camera) emanò una delibera che toglieva i vitalizi per gli ex parlamentare condannati a pene detentive superiori ai due anni.

È anche il caso di Formigoni che il 21 febbraio del 2019 è stato condannato in via definitiva a cinque anni e dieci mesi per corruzione. Per questo motivo “il Celeste” – come lo chiamavano negli anni ruggenti del Pirellone – si era visto cancellare il ricco assegno. Aveva quindi fatto ricorso e due giorni fa ha riottenuto il privilegio.

Una decisione che scatenato roventi polemiche, anche perché può rappresentare un precedente per tutti i vari ex senatori condannati.

Sorgente: Vitalizio al corrotto Formigoni, per la commissione del Senato è come chi prende il reddito di cittadinanza. E per ridargli i soldi si appellano (anche) a una legge degli anni ’60 – Il Fatto Quotidiano