Il piccolo museo è allestito in un locale adiacente alla sacrestia della piccola chiesa neogotica del Sacro Cuore del Suffragio, definita il “piccolo Duomo di Milano”.

La singolare raccolta ebbe origine per volontà del missionario francese Victor Jouet, in seguito ai fatti del 15 novembre 1897, quando nella cappella del Rosario si sviluppò un misterioso incendio: non solo il quadro dell’altare fu risparmiato dal fuoco, ma il sacerdote e molti fedeli videro tra le fiamme un volto sofferente, rimasto poi enigmaticamente impresso sulla parete. L’immagine, visibile in riproduzione fotografica all’interno del museo, andava assumendo un’espressione più serena con l’azione di suffragio.

Padre Jouet decise di girare l’Europa alla ricerca di testimonianze dell’esistenza ultraterrena dei defunti e dei loro contatti con i congiunti viventi, raccogliendo impronte straordinarie, documenti originali o fotografati, segni e manifestazioni di ogni genere.

Successivamente, la raccolta fu riordinata e, allo stato attuale, si tratta di un’originale e piccola collezione di documenti vari e reliquie di misteriose tracce dell’aldilà, in quanto per molto altro materiale reperito le autorità ecclesiastiche ritennero insufficienti le prove d’autenticità. Panni, stoffe, tonache, papaline, breviari, camicie da notte e tavolette di legno gelosamente custodite entro bacheche narrano dunque le apparizioni dei defunti al cospetto di familiari e religiosi, testimoniate dalle loro “impronte di fuoco”.

Tali testimonianze, circostanziate e ciascuna con una storia particolare, risalgono prevalentemente al XVIII e XIX secolo e furono motivate dalla richiesta di preghiere, messe di suffragio o, in un caso del 1879, dalla preoccupazione di una donna belga per la vita dissoluta condotta dal proprio figlio, riconvertito alla fede proprio dalle continue attestazioni materne di una vita ultraterrena, al punto da fondare un nuovo ordine religioso.(WEB)