Nell’albergo sotto il ponte c’è più movimento del solito; cartoni di vino riversi per terra, bicchieri che sembrano non svuotarsi mai.

Stefano rientra in compagnia del suo borsone.

– Vieni Stefano, bevi un bicchiere di vino – dice Giulio, mentre si avvicina con il bicchiere in mano e il suo nuovo look: i capelli cortissimi.

– No, non mi va, davvero! – risponde Stefano.

– Dai, solo un bicchiere. –

-… e va bene, solo un bicchiere. Cosa ti è successo ai capelli? – chiede Stefano, sedutosi su un grosso masso. Altrettanto fa il suo amico.

-… si è sparsa la voce che ci sono ospiti indesiderati. Meglio cautelarsi. Facci un pensierino anche tu. Sei stato in piazza? –

– Sì. –

– Farai bene a non prendere l’abitudine. Devi muoverti, sgranchirti le gambe. –

 Stefano sorseggia il suo vino – Tu cosa hai fatto? –

– Ho visto quell’amico di cui ti ho parlato.  Cammino, mi do da fare. –

– Cosa vuoi dire? –

– Vado a procurarmi vestiario pulito, spiccioli per tirare la giornata. –

-… spiccioli? Chi sarebbero i benefattori?

– Chiunque abbia un animo gentile, o semplicemente voglia di sbarazzarsi di gente come noi. Se tu non hai un conto in banca aperto, vedrai che molto presto farai la loro conoscenza – rivela Giulio. – Già! Dimentico sempre la tua rispettabile breve vacanza. –

– C’è un rimedio a tutto, non è così? –

– In un certo senso, è così. Non possiamo lamentarci. Siamo organizzati. Certo, non abbiamo un fondo pensione… –

– A cosa servirebbe! – ironizza Stefano, mentre si prepara il posto per dormire. – Ho un sonno del diavolo. Credo che stanotte niente e nessuno potrà svegliarmi. –

– Prima o poi ce l’avresti fatta. Sono contento per te. –

– Ho passato queste notti osservandovi, mentre dormivate come ghiri. –

– E hai provato invidia. –

– Mi chiedevo quando sarei crollato. È anche un problema strettamente personale – ammette Stefano quasi con una punta di debolezza. – Non sono mai riuscito ad avere un approccio felice con un letto o un luogo che non fosse di mia conoscenza. Perché questo accada devo necessariamente familiarizzare. –

-… è più complicato di quanto mi sembrasse. Io fortunatamente non ho mai avuto di questi problemi. Riesco ad addormentarmi ovunque, purché lo desideri. –

-… è meraviglioso! –

– Sì, è una cosa meravigliosa. È ciò che mi sta succedendo. Tra poco sentirai solo il mio russare, perciò ti consiglio di provare a chiudere gli occhi. –

– Li ho chiusi da un bel pezzo. Intravedo Morfeo, circondato da una fitta nebbia con le braccia aperte pronte ad accogliermi… –