Insegno nella scuola primaria  da 38  anni e da 26 sono nella scuola  De Amicis di Alessandria.

Ne conosco la storia, ricordo gli anni dell’ abolizione dei custodi, della ristrutturazione, la nascita dell’ Istituto Comprensivo De Amicis Manzoni.

È una scuola in posizione centrale, che offre la possibilità di visite didattiche interessanti spostandosi a piedi.

È una scuola all’ avanguardia, con due palestre attrezzate, laboratori di informatica, LIM in tutte le aule, l’ indirizzo musicale appena nato nella scuola secondaria, un curricolo verticale che permette la crescita completa di un bambino dai 3 ai 13 anni tra le nostre mura.

Il personale è preparato, competente, in formazione continua.

Oggi la mia scuola , che io, personalmente, amo e a cui sono molto legata, è finita sulle pagine dei giornali e persino le ex colleghe meridionali hanno saputo cosa sta succedendo.

Quello che sta succedendo è che abbiamo 14 insegnanti contagiate e 6 classi in quarantena. Una situazione drammatica, che ha portato alla decisione dolorosa della chiusura cautelativa.

Perché dolorosa? Perché vi posso assicurare che con dei bambini non c’è nulla di più produttivo e bello che lavorare in presenza, godendo di una comunicazione arricchita da sguardi, mimica, gestualità, spontaneità. In un classe si parla, si gioca, si ride e si piange insieme. Non si fa solo lezione. Non si fa solo didattica.

Si cresce insieme. Ecco perché è doloroso arrendersi alla didattica a distanza .

Ma abbiamo dovuto farlo di fronte ai numeri. Numeri che non sono stati chiari, finché perché non è arrivata la comunicazione del Sisp a darne la certezza.

Ma la mia scuola non è “brutta e cattiva “.

Può aver fatto qualche errore, ma è una buona scuola, io ci ho fatto crescere mio figlio e lo rifarei,perché mio figlio ha imparato le nozioni, ma anche l’ accoglienza e l’ inclusione dei meno fortunati.

Fidatevi, la mia scuola è bella e buona.