Riaffiorano le tue parole, madre,
grani di saggezza antica da seminare
nei solchi di campi di speranza nuova
da bagnare con lacrime furtive
mentre brucia la gramigna dei dolori.
Tu, pino di scogliera, stavi affacciata
sull’orizzonte di sole e mare ma
la tua scorza a dure scaglie
raccontava alla spuma dell’onda
le incisioni del vivere e soffrire.
Vorrei essere come tu sapevi:
grano pronto a fiorire nel solco
pino d’estate dal sofferto tronco,
roccia impavida di scogliera brulla:
tutto quello che sa essere altro
nella resilienza al destino
senza cedere alla lusinga del pianto.
Stupenda. Complimenti