Coprifuoco alle 23, la provincia di Alessandria si prepara a diventare zona bianca 

Covid, con meno restrizioni boccata d’ossigeno per il settore ristorazione

L’entrata in vigore a pieno regime a giugno del decreto vale 3,5 mld al mese, crollo fatturato del 42% 

Coldiretti. Alessandria: Sei numeri continuano così Alessandria sarebbe la prima provincia del Piemonte a diventare zona bianca fra alcuni giorni. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Una buona notizia che segue quella dello spostamento del coprifuoco alle 23 anziché alle 22 rendendo possibile da subito in molte realtà il doppio turno con una stima in media di almeno il 10% degli incassi in più in ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismo. 

E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria in riferimento all’entrata in vigore il decreto legge Covid con la pubblicazione in Gazzetta. 

“Lo spostamento di un’ora del coprifuoco è – sottolinea il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – un primo importante passo verso la riapertura totale con il via libera dal 1° giugno ai pasti al coperto a pranzo e cena che consente la riapertura di tutto il settore della ristorazione, anche per coloro che non dispongono di spazi all’aperto. La riapertura dei ristoranti a pranzo e cena per chi non ha spazio esterno riguarda, infatti, circa la metà delle strutture con i posti all’aperto dei locali che sono, però, molti meno rispetto a quelli al coperto”. 

L’entrata in vigore del decreto a pieno regime con il superamento del coprifuoco il 21 giugno e la riapertura totale vale per la ristorazione nazionale almeno 3,5 miliardi al mese di maggiori incassi per la ristorazione. 

“L’allentamento delle misure anti contagio è atteso dopo mesi di lockdown che ci hanno privato di una componente importante della socialità e tagliato pesantemente i redditi degli operatori con un crollo del fatturato della ristorazione del 42% nel 2020 –ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -.  A beneficiarne è a cascata l’intero sistema agroalimentare con vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia. Il via libera dalla Cabina di Regia era atteso anche per sostenere il turismo nazionale e straniero dopo lo stop alla quarantena da paesi Ue. 1/3 del budget delle vacanze in Italia viene, infatti, destinato all’alimentazione e le aperture sono importanti per battere la concorrenza soprattutto dopo la revoca dello stato di emergenza in Spagna, il principale concorrente del Belpaese tra le destinazioni turistiche. Proprio per questo, è fondamentale far ripartire il turismo e la ristorazione al fine di evitare un’estate senza stranieri in vacanza e per dare linfa all’economia del nostro territorio”. 

Purtroppo, infatti, si stima che 330mila tonnellate di carne bovina e circa 220 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go senza la possibilità di programmare gli acquisti anche per prodotti fortemente deperibili.