– Il Fatto Quotidiano

C’è il contributo “classico“, lo stesso già riconosciuto con il primo decreto, a cui si aggiungono quello basato sul nuovo calcolo del calo di fatturato e quello incentrato sul calo degli utili. Il decreto Sostegni bis, fresco di approvazione da parte del Consiglio dei ministri, destina complessivamente ai ristori a fondo perduto 15,4 miliardi di euro.

Cosa cambia rispetto al passato? C’è il contributo automatico, per cui sono stati stanziati 8 miliardi: la stessa somma già riconosciuta col primo decreto sostegni agli operatori economici colpiti dalla pandemia.

Ma ci sono anche due novità. Innanzitutto, la possibilità di chiedere un ricalcolo del ristoro: non più in base al calo di fatturato nel 2020, ma nel periodo tra il 1 aprile 2020 e il 31 marzo 2021 rispetto al periodo precedente.

Una richiesta che può essere fatta anche da chi non ha ricevuto un contributo con il primo decreto: per questo sono stati stanziati altri 3,4 miliardi. Inoltre, è prevista la possibilità di chiedere un ulteriore ristoro “a conguaglio“, calcolato sul risultato d’esercizio 2020 (la differenza tra ricavi e costi): i fondi stanziati ammontano a 4 miliardi di euro.

L’altra novità, infine, è un fondo da 100 milioni per le aziende rimaste chiuse per almeno 4 mesi tra il primo gennaio e maggio 2021.

Sorgente: Sostegni bis, come cambiano i ristori. Nuovi aiuti in 3 tranche: a fine anno conguaglio per le attività che nel 2020 hanno visto calare gli utili – Il Fatto Quotidiano