Valeria Bianchi Mian: Mentirei, se vi dicessi che sono contenta al cento per cento

Mentirei, se vi dicessi che sono contenta al cento per cento. Sono felice, certamente, perché J. ha lasciato *la vita*, ed è tornata al suo paese con il cagnolino fuffoso, è tornata dai parenti che sapevano e non sapevano, vedevano e non vedevano il suo ruolo sulla strada più nota, a Torino, per essere ricettacolo di prostitute. Sono felice per lei, dicevo, ma sinceramente il crocicchio tra i palazzi ha perduto il suo Hermes. 

Erma al bivio, J. chiacchierava volentieri, conosceva tutti, mi è stata di aiuto nella stesura di alcuni punti del romanzo. Quando Sebi si è rotto il braccio a skate, e avendo saputo che ciò era accaduto per poter evitare una bambina piazzatasi in mezzo alla rampa, gli ha voluto a tutti i costi pagare il gelato. 

Una presenza calma e affettuosa. Una donna di strada, sì. Una puttana, dirà qualcuno. 

La sostituisce adesso una super efficiente bellezza, più algida di J., più giovane e dinamica, che monetizza decisamente meglio della prima le arti millenarie di Afrodite caduta nel mondo. Mi intenerisce, ci salutiamo sempre. Ma il quartiere ha perso un pezzo, e senza Mercurio sembra più triste.