I primi dati confermano previsioni di raccolti compromessi da meteo pazzo e gelate

Clima: estate con produzione dimezzata di

albicocche e pesche, addio ad 1 frutto su 2

Dimostrazione svolta salutistica: ogni famiglia consuma in media 233 kg di ortofrutta all’anno

Dagli scaffali addio ad un frutto su due a causa del clima pazzo con gelate primaverili che hanno praticamente dimezzato i raccolti nazionali con cali che vanno dal 30% per le ciliegie al 40% per le pesche e nettarine fino 50% per le albicocche, rispetto ad un’annata normale.

In provincia di Alessandria i primi dati confermano questa situazione: con una produzione per le albicocche che è passata da 18.498 quintali a 7.600, su 100 ettari; per le pesche da 54.300 quintali a 41.600 su 362 ettari mentre, per le ciliegie, da 3.840 a 2.500 quintali su 35 ettari.

E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Alessandria che evidenzia gli effetti dei cambiamenti climatici sulla spesa in un mercato peraltro caratterizzato dall’aumento della domanda di cibi salutistici sotto la spinta dell’emergenza Covid.

“Sono gli effetti del moltiplicarsi degli eventi estremi in un anno segnato da temperature con picchi durante l’inverno anche ai 28 gradi che hanno risvegliato precocemente le piante in fase di riposo, rendendole più sensibili alle gelate primaverili – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – . La produzione di frutta estiva è stata duramente compromessa con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro a livello nazionale. La situazione provinciale rispecchia quella italiana ed europea, per questo Coldiretti chiede interventi urgenti nazionali e comunitari di sostegno alle imprese agricole che hanno perso un intero anno di lavoro”.

Nel corso del 2020 il totale di ortofrutta consumata ha di poco superato i 6 milioni di tonnellate, pari a 233 kg a famiglia, sostanzialmente in linea con l’anno precedente a conferma la svolta salutistica determinata dalla crescente attenzione al benessere a tavola anche sotto la spinta dell’emergenza Covid.

Ricche di potassio, calcio e ferro, indispensabili per rinvigorire l’organismo e reintegrare acqua e sali minerali: a tenere alti i consumi di frutta e verdura è anche la rivoluzione in atto sulle tavole degli italiani dove l’affermarsi di smoothies, frullati e centrifugati consumati alla disponibilità di tecnologie casalinghe low cost, dalle centrifughe agli essiccatori aiutano a far apprezzare i cibi salutari anche ai più piccoli.

In questo contesto è importante l’appello alla Commissione europea sottoscritto da Italia, Francia e Grecia per mettere in campo idonee misure di aiuto urgenti e transitorie per sostenere le imprese danneggiate, conformemente a quanto consentito dall’articolo 221 del regolamento sulla Organizzazione unica di mercato. Occorre anche rafforzare i controlli alle importazioni per evitare che prodotti stranieri diventino magicamente italiani e sostenere il consumo di frutta italiana ma anche evitare il rischio di speculazioni con bassi prezzi pagati ai produttori che moltiplicano alla vendita sugli scaffali.

“Per non cadere nell’inganno dei prodotti importati spacciati per Made in Italy è importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che è obbligatoria per la frutta e verdura sui banchi dei mercati e sugli scaffali dei supermercati – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi. In queste condizioni per ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni il consiglio della Coldiretti è quello di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali”.

 

 

ufficiostampa.al@coldiretti.it

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