Gli anestesisti: “Aspettiamo la fine dell’anno prima di abolire i reparti Covid”

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Un reparto ospedaliero Covid

“Oggi non possiamo sapere quello che accadrà a livello epidemico in autunno. Se osserviamo quello che è accaduto lo scorso anno proprio in questo periodo ci fu una discesa dei contagi”

Roma – “Sicuramente oggi i numeri della pandemia ci consentono di non aver più reparti Covid, con posti letto di rianimazioni dedicati, quindi ben venga la chiusura ma aspetterei tutto il 2021 per “demolirli” del tutto. Non facciamo festa troppo presto ma cerchiamo di essere preparati se l’epidemia dovesse ripresentarsi a settembre-ottobre”.

Ad affermarlo all’agenzia Adnkronos Salute è Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, Aaroi-Emac, commentando le prime chiusure dei reparti Covid come quello simbolo dell’ospedale di Codogno. L’appello “ad essere prudenti” del sindacato riguarda anche il numero di specialisti impegnati nella lotto al Covid. “Il fatto che ci siano state delle iniezioni di nuovi anestesisti-rianimatori nel sistema per tamponare la grave lacuna accumulata negli anni non deve essere considerata la soluzione al problema – rimarca Vergallo – perché sono arrivati i colleghi degli ultimi anni di specializzazioni, serve invece un impegno maggior su questo fronte. Quello che è stato fatto arriva malapena a mettere una toppa sulle carenze del personale”.

“Oggi non possiamo sapere quello che accadrà a livello epidemico in autunno – conclude Vergallo – Se osserviamo anche quello che è accaduto lo scorso anno proprio in questo periodo ci fu una discesa dei contagi, oggi abbiamo i vaccini e li stiamo usando ma non sappiamo quanto vale il loro peso nel progressivo miglioramento della situazione rispetto al cambio climatico dovuto alla stagione estiva. Visto che non abbiamo certezze, cerchiamo di essere prudenti con tutte le misure, rispettiamo ancora le indicazioni del distanziamento e dell’uso della mascherina”.