On. Matrisciano: “Alessandria riparta dai giovani, presto la ministra Dadone in città”

«Dobbiamo scrivere il futuro della di Alessandria e del Paese insieme ai giovani, ascoltandoli e aiutandoli a superare i fortissimi disagi patiti in quest’anno e mezzo di pandemia. Alessandria può diventare una città delle opportunità, ma serve lungimiranza e volontà politica. Non c’è più tempo da perdere; per questo ho invitato la Ministra Fabiana Dadone per un confronto con i giovani di Alessandria e lei ha accettato con entusiasmo. Presto verrà in città», ha affermato la senatrice alessandrina Susy Matrisciano, presidente della Commissione Lavoro di Palazzo Madama, promotrice dell’evento che si è tenuto oggi a Roma: “Sos giovani. Prevenire è meglio che curare”, che ha visto la partecipazione proprio della ministra delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, della sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, del professor Ernesto Burgio, del gruppo Covid-Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale) e della professoressa Daniela Lucangeli, dell’università di Padova.

«Se dovessi scegliere una categoria da premiare in questa pandemia – ha spiegato Matrisciano – penso proprio che premierei gli adolescenti e i giovani in generale. Hanno pagato un caro prezzo. Dobbiamo imparare ad interpretare i messaggi che ci lanciano e a leggere nei loro comportamenti segnali importanti che ci possano aiutare a sostenerli e supportarli nell’affrontare le sfide del futuro. Siamo in debito con loro. La politica ha ancora molto da fare, ma per intraprendere la strada giusta, la politica deve mettersi all’ascolto di tutti quegli scienziati che hanno speso la loro esistenza nello studio delle scienze evolutive e di tutte quelle discipline che oggi ci possono venire in supporto da genitori, da insegnanti, da educatori, da legislatori.

«Nel nostro Paese ci sono circa 2 milioni di ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano: i cosiddetti neet – ha proseguito la senatrice – assistiamo a fenomeni come bullismo, cyberbullismo, atteggiamenti autolesionistici. Un sottobosco di disagi che abbiamo il dovere di affrontare, risolvere e prevenire. Oggi abbiamo una sfida enorme da vincere: il next generation Eu ci dà la possibilità di ridisegnare davvero il Paese, il futuro. Ma il futuro appartiene ai giovani e dai giovani dobbiamo ripartire. Come? Iniziando più percorsi: sicuramente intraprendere una strada che porti ad affrontare ed eliminare i disagi, a curarli, a prevenirli. E poi: accogliendo le richieste dei ragazzi stessi e spiegando loro cosa riserva il futuro anche portando nelle scuole il piano nazionale di ripresa di resilienza. Perché non si puo’ parlare di next generation eu senza che i giovani siano protagonisti».