Corona virus: Intervista Dott. Mauro Cappelletti

di Pier Carlo Lava

Abbiamo interpellato il dott. Mauro Cappelletti per 12 anni Presidente sino a poco tempo fa, dell’Ordine del medici e odontoiatri della provincia di Alessandria in merito alla situazione odierna del Coronavirus, vaccini, varianti, vaccinazioni in farmacia e terapie domiciliari, ecco le sue risposte alle sonore domande: 

Alla luce di quanto succede in Inghilterra con i contagi che erano quasi azzerati e ora sono tornati a risalire, 23.500 casi nell’ultimo giorno con la variante Delta predominante, non le sembra un po prematura a decisione del nostro Governo di abolire l’uso delle mascherine all’aperto?

Trovo corretta la decisione perché l’uso della mascherina è comunque dovuto nelle situazioni dove, anche all’aperto, si entra in contatto con altre persone.

Qui subentra il senso civico e di responsabilità della popolazione, specialmente dei giovani nelle occasioni di incontri serali e di divertimento. L’obbligo di indossare la mascherina all’aperto resta, ma nei contatti ravvicinati. La decisione non è avventata, purché venga rispettata nella sua interezza dei contenuti  

Però va anche detto che in Inghilterra c’era un alta percentuale di vaccinati ma solo con una dose e quindi una copertura parziale è stato un errore la decisìone di ritardare la seconda per correre con la prima ritenendo che bastasse?

Penso sia stata una decisione giusta in quel momento, come ora è una decisione giusta correre con le seconde dosi. Le strategie cambiano a seconda della situazione che abbiamo col nemico di fronte 


Quanto sono efficaci gli attuali vaccini contro le nuove varianti ad esempio la Delta e altre?

Pare che la seconda dose garantisca una  buona immunizzazione contro le varianti attuali. Tuttavia non al 100% e per questo motivo bisogna continuare con mascherine e distanziamento

Le vaccinazioni in farmacia con particolare riferimento ad Alessandria sono già iniziate e nel caso come stanno andando?


Sono all’inizio. In Italia abbiamo ora circa 350.000 soggetti potenzialmente vaccinatori. Un numero maggiore dei vaccini disponibili giornalmente. L’intervento dei farmacisti è un contributo professionale che testimonia la loro fatica ed impegno durante la pandemia come farmacia dei servizi. È giustificato dall’emergenza. Qualche polemica è dovuta al fatto che, nella attuale situazione di proliferazione delle professioni sanitarie, i medici continuano a vigilare che, a tutela della salute dei cittadini, non si autorizzino in futuro provvedimenti impropri, di pertinenza medica. 

Si fa strada la teoria che con i vaccini gli anticorpi possono creare le varianti, lei cosa ne pensa?

I vaccini hanno fatto precipitare i morti da 400 a 40 al giorno e diminuiranno ancora. I vaccini permettono ai cittadini di poter tornare in ospedale per fare cure ed esami e visite anche non di urgenza.

Se si svilupperanno varianti resistenti agli attuali vaccini, si preparerà un aggiornamento dei vaccini e si farà una terza dose. 

Però pare che i vaccinati con due dosi contagiati alla variante Delta, che nel nostro Paese al momento sono solo circa il 30% dei casi non vengano colpiti in modo grave, lo conferma?

Si, dai dati attuali, ai contagi non corrispondono ricoveri e morti, come accadeva prima. Meglio comunque usare mascherina e distanziamento perché il proverbio dice che  “è meglio diventare rossi prima che dopo” e ci accorgiamo di una nuova variante solo dopo che si è manifestata e non prima

Cosa prevede oggi in Italia la terapia a domicilio anti Covid?

Esistono le linee guida del Ministero, che tutti i medici di famiglia conoscono. Iniziative fuori da queste linee guida, sono prive di fondamento 

Tempo fa la Pfizer ha annunciato che sta testando un farmaco anti Covid lei cosa ne sa in merito?

Già ora esiste un farmaco che, somministrato in casi selezionati, può evitare l’evoluzione in forma grave. Ci sarà una evoluzione in questo ambito.

Sicuramente è un altra arma in più, utile a proteggerci dal virus. 

Si sta procedendo celermente alla vaccinazione entro settembre di dovrebbe raggiungere l’80% della popolazione, quindi che autunno dobbiamo aspettarci sul fronte Covid, meglio di quello del 2020, oppure no?

Sarà un autunno migliore perché avremo una popolazione vaccinata. 

Tuttavia, siccome possono insorgere varianti resistenti al vaccino (non siamo in grado di leggere il futuro) è necessario che si sia responsabili ed usare mascherine secondo le norme attuali per limitare i contagi. Perché se dovesse svilupparsi una variante “resistente” la si potrebbe isolare facilmente se sarà presente in un piccolo numero di persone. Se invece fosse presente in una larga fetta della popolazione, avremmo di colpo di nuovo ricoveri alti e conseguente blocco degli ospedali e conseguente blocco dell’economia.

Potranno quindi esserci un ritorno dei provvedimenti del sistema a colori, per elevato numero di contagi, pur senza tanti ricoveri. 

Se si terranno le mascherine al chiuso e si indosseranno all’aperto nel caso si entri in contatto con altre persone, sarà un buon autunno. Nel caso i cittadini pratichino il liberi tutti, potrebbero tornare disposizioni restrittive.

Ricordiamoci che riempire gli ospedali di malati Covid, significa chiedere le attività economiche. E questo oggi, con i vaccini e con il comportamento, possiamo e dobbiamo evitarlo.