Protoforme retrogrado cuore
d’artefatte emozioni favelli,
querulo ostendi le membra
accusate d’astrusi misfatti.
Giurami antica sorella
che mai svenderai i tuoi passi
mendìca d’umano calore
schiantato di luce riflessa
su lame d’incusso timore
grondanti sudore e possesso.
Beato il tuo viso suadente
ed il corpo intessuto di baci
su cui di gioia foriero
distendo archetipi abbracci.
D’esotiche intarsiate presenze
amica solerte ed antica
ricolma di vuoto solenne
accogli con fervido ardore
quest’ unica equivoca assurda
felice entropia dell’amore.