ZAN, SFIDA IN AULA TRA GIALLOROSA E I DUE MATTEO. 

Il Fatto Quotidiano

“Le proposte di Renzi sono in contraddizione rispetto al lavoro fatto fino adesso. Attenzione, Salvini vi sta usando, il suo obiettivo non è portare a casa la legge, sta mentendo. Salvini utilizza il finto tentativo di mediazione per svuotare e decapitare la legge”. È lo stesso Alessandro Zan, il deputato che ha dato il nome alla legge contro l’omotransfobia, a sparare addosso a Italia Viva dopo il clamoroso voltafaccia e l’assist a Salvini sulla norma che domani arriva in Senato. Domani, infatti, è previsto un doppio round con il tavolo dei capigruppo, alle 11, in cerca di un accordo sul testo fermo da settimane in Commissione Giustizia per via dell’ostruzionismo della Lega, poi tocca all’Aula (16.30) votare sulla calendarizzazione della norma, secondo quando deciso negli scorsi giorni, con l’accordo per portare il testo in Aula il 13 luglio. Ma dopo lo strappo di Italia Viva tutto è diventato di nuovo incerto e la scelta ha ridato fiato a Salvini che era ormai all’angolo. Ora l’unica certezza è che si andrà al braccio di ferro: da una parte M5s, Pd, Leu, Autonomie e 14 senatori del gruppo Misto; dall’altra Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e anche le truppe renziane. Sul Fatto di domani i retroscena della giornata e la rivolta della base renziana. In più un ritratto di Ivan Scalfarotto, l’uomo un tempo sostenitore appassionato della legge Zan che ora si è prestato all’asse Renzi-Salvini.