Non sono più io da quando non ci sei.

Il mio cane vive ancora nel mio cuore, solo lui sapeva guardarmi in questo modo.

Non ho nulla da confessare o ammettere, non mi sento in colpa, se vivo come un’eterna studentessa, se mi meraviglio, mi scompiglio e imparo oppure dimentico quel che ho imparato, per impararlo in un altro modo. Ora vivo con libri che pendono, con libri affollati che cadono da minuscole librerie, mai pronte a soddisfare la mia sete di imparare qualcosina di nuovo. Vivo con un cane annesso, che mi ama, anche se comprende che non esiste un fluido nesso fra chi cerco di essere e chi in realtà sono. Mi muovo sempre in un diverso modo, possibilmente cambiando, imparo, ma non metto il mio cuore al riparo, ma lo lancio verso la vita e vivo. Vivo un po’ da incosciente, da bambina imprudente, che si circonda di tutto quel caos che è anche riflessione, spazio fedele di astrazione dalla quotidianità materiale che troppo inganna. Le regole superflue sono per me una ripida montagna, che proprio non voglio scalare. Voglio vivere nel mio disordine per imparare che la finestra si apre verso un mondo di pensieri scritti.
La trasgressione più grande per me è vivere come mi pare, inventando sempre qualcosa da fare che mi tiri fuori da tutti gli obblighi.
Parlo con il mio cane, rido con la musica nelle orecchie e con i libri sul divano vado lontano, senza avere nessuna meta e pigramente senza fretta, faccio di tutto per vivere i miei sogni e sorridere.

Mi chiedo come mi chiamerò
quando mi guarderai
e mi vedrai davvero?
Forse il tuo sguardo
sarà un cieco fatalismo
senza dèi e senza demoni.
Forse sarà ben di più,
forse sarà lo stato
di ogni atomo riequilibrato,
armonia materiale
di un’ora che è sempre,
di un ancora che è ora.

Yuleisy Cruz Lezcano

MIO CANE

Starò a vederti?
Sul mio sguardo
si incuriosisce il ricordo.
Vita aprimi l’uscio,
tira fuori quel che amo
dal silenzio dell’erba.
Tira fuori l’amicizia dal bosco,
i passi del mio cane,
dietro i mie passi.
Tira fuori la dichiarazione d’amore
che i suoi occhi mi davano.
Tutto il passato è nell’inizio dell’erba,
che io inseguo come una cieca,
mentre cadde il mio sguardo,
a metà strada.
Nostalgia uggiosa!
Né con parole si placa.
Scatola di sguardi, non serve
che io prenda la matita
per disegnare il mio cane.

Y. C. L. (Yuleisy Cruz Lezcano)